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L'ultima estate di Dad Lewis
Nel corso di una lunga e calda estate seguiamo Dad Lewis verso il suo ultimo giorno di vita. Dad è un anziano settantasettenne, vive a Holt, immaginaria cittadina del Colorado, dove Kent Haruf ambientava tutte le sue narrazioni. Ad accompagnarlo in questi ultimi giorni di vita ci sono la fedele moglie Mary e l'amata figlia Lorraine. Ad accompagnarlo ci sono anche i fantasmi di ricordi e persone che sono per lui rimpianto o rimorso: in primo luogo il figlio Frank, che non è lì, un'assenza che pesa sul cuore anche se il vecchio burbero non vorrebbe ammetterlo. Le giornate scorrono pigramente ad Holt, e l'esistenza di Dad viene in contatto con le signore Johnson, Willa ed Alene, madre e figlia, brave e generose, che vivono con il loro carico di rimpianti e fierezza, con la piccola Alice, che ha da poco perso la madre per un cancro al seno ed ora vive con la nonna, Berta May, la vicina di casa della famiglia Lewis, con il nuovo pastore, Lyle, che vive la sua missione attraverso l'adesione ai valori evangelici in modo un po' troppo estremo, almeno per gli Stati Uniti in guerra contro il terrorismo.
Vorrei citare la nota del traduttore, Fabio Cremonesi, alla fine del testo : “Ci sono libri che fanno entrare nel nostro campo visivo cose che prima non c'erano e altri libri, più rari, meno appariscenti, che fanno vedere cose che avevamo già sotto gli occhi senza saperlo. Benedizione è uno di questi ultimi e lo è in tutto e per tutto, per le storie che racconta e per il modo in cui le racconta: [...]” Esatto. É proprio quello che potrete leggere aprendo “Benedizione”: esperienze che abbiamo provato tutti, relazioni caratterizzate dalla fiducia, dall'amore, dall'incomprensione, dal rimorso... così umane, vivide e reali che possiamo emozionarci, piangere e sentire pena o vicinanza per questi personaggi immaginari. Una prova grandissima per uno scrittore ed un'autentica soddisfazione per un lettore. Infine, un'ultima osservazione sullo stile di Haruf, così semplice ed essenziale ma così particolare, così efficace nel descrivere ambienti e situazioni e così perfetto nei dialoghi: uno stile fra i migliori in cui mi sia imbattuta. Una lettura bellissima che consiglio ai pochi che non conoscono Kent Haruf e non sono ancora mai stati ad Holt.
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Ora, Chiara, mi hai reso interessante quest'altro libro di Holt.