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Saga familiare tra magia e realtà
“Barrabás arrivò in famiglia per via mare, annotò la piccola Clara con la sua delicata calligrafia. Già allora aveva l'abitudine di scrivere le cose importanti e più tardi, quando rimase muta, scriveva anche le banalità, senza sospettare che, cinquant'anni dopo, i suoi quaderni mi sarebbero serviti per riscattare la memoria del passato e per sopravvivere al mio stesso terrore.”
Così si apre il libro forse più noto di Isabel Allende, ambientato in Cile: narra le vicende delle famiglie Del Valle e Trueba, tra il primo dopoguerra e il golpe militare di Pinochet.
1920 circa. La benestante famiglia Del Valle conta ben 11 figli, tra cui la bellissima Rosa e Clara, ultimogenita dotata di poteri soprannaturali. Il capofamiglia, Severo, è impegnato in politica. Il giovane Esteban Trueba si innamora dell’eterea Rosa: i due si fidanzano e il ragazzo va a lavorare in miniera per accumulare denaro e sposarla. Un giorno, Rosa muore avvelenata accidentalmente dagli avversari politici di Severo Del Valle e Clara cade in un lungo mutismo volontario. Esteban, sconvolto, si trasferisce nella sua tenuta di campagna, “Le Tre Marie”, e lavora duramente per riportarla all’antico splendore. Con metodi dispotici, egli riesce nel suo intento, compiendo anche brutali violenze contro le figlie dei suoi contadini: in dieci anni avrà diversi figli e nipoti illegittimi.
1930-1940 circa. Volendo avere una discendenza legittima, Esteban Trueba chiede la mano di Clara che, accettando la proposta, rompe un silenzio di diversi anni. Si trasferiscono a “Le Tre Marie” insieme a Férula, sorella nubile di Esteban, che instaura una solida amicizia con Clara: “La campagna le sembrava una cosa romantica, perché non era mai entrata in una stalla”. In pochi anni, Clara rimane incinta e dà alla luce Blanca, seguita poco dopo dai gemelli Jaime e Nicolas. Quando Esteban intuisce un’ambiguità nelle attenzioni di Ferula per Clara, la caccia di casa. Pochi anni dopo, Férula morirà emarginata e povera e il suo spirito si presenterà in casa a salutare per l'ultima volta l'amata Clara.
Anni Cinquanta. Divenuta adolescente, Blanca conosce Pedro Terzo Garcia, ribelle figlio socialista dell’amministratore de “Le Tre Marie” e se ne innamora. In uno spaventoso terremoto, Trueba rimane ferito: il suo carattere peggiora ulteriormente e Clara s’allontana sempre più da lui. Blanca si scopre incinta di Pedro Terzo. La notizia sconvolge Esteban Trueba che, preso dall'ira, picchia moglie e figlia: Pedro Terzo emigra, Clara decide di non rivolgergli più la parola e ritorna a Santiago, circondandosi di bizzarri personaggi interessati allo spiritismo. Trueba, divenuto senatore dei Conservatori, costringe la figlia a sposare il Conte de Satigny, un suo socio in affari, per legittimare quella gravidanza socialmente inopportuna. Ma, scoperte le perversioni dell’eccentrico marito, Blanca si rifugia dalla madre. Nasce la piccola Alba: nonostante figlia dell’odiato socialista Pedro Terzo, la sua nascita rallegra Esteban Trueba, ormai lontano anni luce dalle scelte dei suoi figli: Jaime è diventato un medico marxista, Nicolas un ascetico inconcludente, Blanca un’illusa innamorata di un sovversivo.
Anni Settanta. Il passato, però, è pronto a chiedere indietro il suo conto. La vittoria di Salvador Allende apre un periodo di riscatto delle masse, i vecchi padroni perdono le terre e a Trueba viene requisita la villa “Le Tre Marie”. Per Trueba, “la terra è l'unica cosa che rimane quando tutto finisce”: allora, attiva la sua rete di conoscenze per organizzare un colpo di stato che rovesci i nuovi governanti. Tra vendette politiche, fughe all’estero e violenze, la famiglia Trueba fa i conti col male seminato da un Esteban ormai anziano e solo: “Così, come quando si viene al mondo, morendo abbiamo paura dell'ignoto. Ma la paura è qualcosa d'interiore che non ha nulla a che vedere con la realtà. Morire è come nascere: solo un cambiamento.” Avrà, Esteban Trueba, un’occasione per riscattare se stesso? La coglierà?
Libro delicato ma forte, completo poiché tratta tutti i sentimenti con cui l’uomo, nelle varie fasi della sua vita, si trova a combattere. Ci sono alcune pagine crude ma imperniate di un realismo che aggiunge verità storiche ad una vicenda autobiografica e solo in parte romanzata. Dopo un inizio un po' lento, la lettura diventa scorrevole e piacevole. Nelle successive età della vita, personaggi dapprima secondari assurgono al ruolo di protagonista, così che l’impressione finale è quella di aver letto una grande saga familiare, intrecciata con la storia sanguinosa e polverosa di un paese, il Cile, che ne esce affascinante coprotagonista.