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Specchio dei nostri strani tempi
Il libro è diviso in due racconti indipendenti, che raccontano, entrambi, le relazioni asimmetriche della vita. Il primo racconto è veramente strampalato ed offre un confronto continuo tra gioventù e vecchiaia, a tratti in modo davvero spiazzante ed è stato per me quasi illeggibile Il secondo racconto sembra scritto da un’altra persona, tanta è la diversità dello stile utilizzato, ma forse anche questo è un elemento asimmetrico volutamente studiato e cercato: è un racconto che ci offre la diversità fra Occidente ed Oriente, con interessanti spunti di riflessione sugli strani tempi in cui viviamo. Pur non avendomi entusiasmato, è comunque quest’ultima la parte che ho preferito, almeno sono riuscita a mantenere il filo nel corso della lettura. Geniale la copertina, stilizzata, dipinta con gli stessi primi colori che incontri nella lettura, il rosa e l’azzurro. Con lo skyline dei grattacieli di New York a rappresentare l’ambientazione del primo racconto e, ribaltato, il profilo di una moschea a rappresentare l’ambientazione della seconda storia. Per poi ritrovare, sul retro del libro, i due profili invertiti a specchio. Asimmetricamente. Complimenti al grafico. Molti meno all’autrice.
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