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Le intermittenze della morte
 
Le intermittenze della morte 2019-03-18 09:00:45 Molly Bloom
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Molly Bloom Opinione inserita da Molly Bloom    18 Marzo, 2019
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Inaspettato

Davvero originale l'idea di Saramago per questo libro, la morte che va in vacanza, e mette in subbuglio un paese intero sia in seguito alla sua scomparsa che in seguito al suo ritorno, critica con una ironia molto fine e intelligente la chiesa e lo stato, che da sempre sono state due istituzioni a capo dell'umanità, e la scomparsa della morte provocherà un guaio non indifferente per loro. Salta fuori anche la maphia, iena dello stato, che in accordo con quest'ultimo, svolgerà i suoi affari sporchi. Ci sono poi le agenzie di pompe funebri, le assicurazioni e gli ospedali che in qualche modo dovranno reinventarsi l'attività.....e poi c'è lei, la morte, che nel finale del romanzo sarà molto umana, da tutti i punti di vista.

Un libro tempestato di ironia, di situazioni paradossali ma alle quali magari a volte abbiamo pensato. L'eternità è il nostro sogno, che lo possiamo raggiungere attraverso la Chiesa e la Resurrezione, nella speranza di una vita futura (ma chi lo sa con certezza?), ma quando questo sogno si avvera nella realtà, è molto probabile che non saremmo in grado di affrontarla, non siamo ne preparati e ne capaci. Mi ha fatto venire in mente Il Grande Inquisitore di Dostoveskij in merito alla libertà, come corrispondente qui di eternità: nonostante sia una condizione ideale e desiderata, paradossalmente noi non siamo capaci di gestirla. Abbiamo sempre bisogno di una guida, di una laccio al collo, di una impostazione, nello stesso modo abbiamo bisogno della morte.

Suggestivo il brevissimo studio di Chopin, opera 25, numero nove, di 58 secondi, citato nel libro, perché "quello che impressionava l morte era il fatto che le era parso di sentire in quei cinquantotto secondi di musica una trasposizione ritmica e melodica di ogni e qualsivoglia vita umana, normale o straordinaria, per la sua tragica brevità, per la sua intensità disperata, e anche per via di quell'accordo finale che era come un punto di sospensione lasciato nell'aria, nel vago, da qualche parte, come se, irrimediabilmente, fosse rimasto ancora qualcosa da dire."

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Commenti

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Mi riprometto sempre di leggerlo, ora mi hanno consigliato anche "La caverna",lo hai letto?
Ancora no, ma spero di farlo presto. Dicono sia molto bello e mi incuriosisce... Di Saramago ho letto solo questo, Cecità e L'uomo duplicato.
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