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Le colpe dei padri...
Condensata in poche pagine una storia che costringe a continue riflessioni. Ogni personaggio è descritto o si descrive con ciclici lampi che tratteggiano azioni e riflessioni. Il vero protagonista è il piccolo Théo, un bambino travolto dall’egoismo, la presunzione e la vigliaccheria dei suoi genitori. Presunzione perché, troppo spesso, gli adulti sono convinti di poter facilmente comprendere i pensieri dei loro figli, forti dell’esperienza maturata grazie a una sola infanzia, la propria. Egoismo perché le facili conclusioni sulle quali si basano le reazioni degli adulti, non sono altro che giustificazioni che permettono loro di smacchiare la propria coscienza. La vigliaccheria nasce dalla mutazione di questo egoismo in paura di rivelare la propria debolezza, facendo gravare un peso insostenibile sulle spalle di un’anima pura e perciò letalmente corruttibile.