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Tre giovani esistenze in parallelo
Dopo tre opinionisti scettici e negativi più qualche anno di distanza, giusto per contrastare e rinvigorire lo scambio tra i lettori di questa sede, inserisco due personali righe sufficientemente positive sull'ultimo romanzo di Eugenides (titolo originale 'The marriage plot', uscito in Italia per Mondadori nel 2011), specificando un'importante premessa e cioè che, nel caso le attese fossero per il classico triangolo amoroso con esplicita e passionale narrazione così come suggerisce la copertina con i tre corpi, uno femminile e due maschili, avvinti e sospesi in una languida ed espressiva carezza, si resterebbe alquanto delusi e disattesi.
Madeleine, Leonard e Mitchell, le principali voci del testo, si muovono in una scoppiettante America di inizio anni 80 cercando il proprio tassello nel mondo dopo la fine del percorso universitario.
Le loro giovani esistenze, descritte sostanzialmente nell'arco temporale di un anno o poco più, sono fisici prestanti e menti colte fatte di sogni, speranze, ormoni, ideali e spiritualità, che si intrecciano di continuo in una narrazione tra spazi territoriali e persino tempi diversi (sono frequenti le rievocazioni al passato).
E' il matrimonio, tema principale della letteratura tradizionale Ottocentesca e indiscusso protagonista dei maggiori capolavori femminili dell'epoca, che in questo corposo romanzo ritroviamo, sebbene rivisitato in chiave contemporanea cioè con un nuovo senso dopo la comparsa di termini quali, 'divorzio', 'parità dei sessi' ed emancipazione femminile.
Ultimamente è difficile trovare un libro che parli solo di matrimonio, altri e ben più variegati sono gli argomenti attuali anche se, il tema in questione (per alcuni ormai scavalcato a beneficio di generi più futuristici tipo fantasy e Cyberpunk) resta pur sempre una parte importante della vita intima di ciascuno di noi, che lo si desideri e sogni ad occhi aperti così come il contrario, di conseguenza leggerne è un po' come ragionare sui nostri stati interiori o sulle nostre aspettative più intime.
E si può dire che “La trama del matrimonio” sia una lettura erudita perché pullula di riferimenti e citazioni letterarie – in particolare su Roland Barthes e il suo 'Frammenti di un discorso amoroso' - nonché di ampi tratti filosofici e psicologici che si addentrano nelle personalità e nelle realtà di provenienza assai differenti dei tre protagonisti, così come un testo ricco di fascinose descrizioni territoriali in quanto uno dei tre neo-laureati, Mitchell, parte per un anno sabbatico in Europa e in Asia alla ricerca del proprio sé o forse in fuga dall'amore idealizzato e non corrisposto (o almeno, non concretizzato), quello per Madeleine, studentessa avvenente e 'perfettina' che si innamora invece di Leonard. Ecco, tra l'altro quest'ultimo personaggio permette all'autore l'approfondimento sullo spinoso tema della depressione e dei vari sotto-generi molto chiacchierati e sempre più frequenti negli ultimi decenni, la bipolarità e le attitudini maniaco-depressive, in quanto oltre alla bellezza esteriore, all'intelligenza e a un ottimo livello di cultura, mostra e si impantana sempre più in eccessi comportamentali e gravi squilibri nervosi.
A questo punto non aggiungo altro altrimenti potrei 'spoilerare', e non è mia abitudine.
Ma un'ultimissima cosa la dico, è un avvertimento per quella lieve pecca nella trama iniziale: perseverate sul principio della lettura, perché l'articolazione di certe pagine non aiuta e la storia, lì per lì, pare non decollare mai. Ma una volta preso il volo, soprattutto quando lo farà anche Mitchell recandosi a Parigi, vi ripagherà a sufficienza.
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Di sicuro non mi ha preso come Middlesex ma l'ho trovato particolare e come dici tu il matrimonio al giorno d'oggi è un concetto leggermente superato ma Eugenides lo rende interessante con questo quasi triangolo amoroso. Ricordo che tutti e 3 i personaggi mi avevano lasciato molta tristezza.
Marta