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Mona e Le difficoltà del passato
Jen Beagin firma Facciamo che ero morta: un libro strano, estroso, al di fuori delle regole e delle convenzioni.
Narra la vicenda di Mona, una donna con grossi problemi psicologici e di affettività, ha solo ventiquattro anni e si guadagna da vivere andando a fare le pulizie nelle case delle persone ricche, soprattutto. Vissuta da Sheila, una cugina che l’ha cresciuta, dopo che i genitori, una specie di figli dei fiori, l’hanno abbandonata. Ma Mona fa anche volontariato e lì conosce un individuo molto più vecchio di lei, drogato fino al midollo, che lei soprannomina Mister Laido. Un uomo che nonostante le evidenti difficoltà di vita, parla con accuratezza e ha sempre dei libri con sé. Iniziano una relazione alquanto ambigua e sofferente, lui addirittura cerca di trascinarla alla scoperta delle droghe. Fino a quando lui un giorno scompare letteralmente, lei ha paura che si sia suicidato e soffre. Infatti dopo poco le viene recapitata una lettera sconvolgente, dove le si consiglia di:
“Ti supplico di non disperarti. Sono senza denti, senza cazzo, e ho il doppio dei tuoi anni: devi essere felice di liberarti di me. Hai bisogno di una persona più giovane e più ottimista, che ti scopi come Dio comanda e magari che ti ingravidi pure.
Prima di uscire di scena, ti do un consiglio non richiesto: vattene da qui. Non hai nessun vero legame in questo posto, perciò sarebbe sciocco rimanere. Il motivo per cui ti trovi così a tuo agio nelle case altrui, Mona, è che non ne hai una. Continua a cercare. Va nel deserto. Mi sarebbe sempre piaciuto vivere nel New Mexico, e ti vedrei bene a Taos, una cittadina dove sono passato quando aveva la tua età. Perché non ti trasferisci lì e ricominci da zero? Prendi in affitto una casita de adobe. Dipingi dei quadri. Entra in una setta salutista. Trovati un guru.”
Così lei ascolta e mette in atto il suo consiglio, recandosi nel New Mexico, sconvolgendo del tutto la propria vita. Ma così facendo affrontando le ataviche paure che da sempre la sconvolgono, e che sono soprattutto legate al suo rapporto con i genitori, e con il padre in primis.
Un romanzo che non ha incontrato del tutto le mie simpatie. Un viaggio empatico che non conduce a nulla, scritto con una prosa noiosa e alquanto pesante. Un testo che sa di stantio, di già visto e conosciuto, che non conduce a nulla. Peccato.