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La difficoltà di capire il mondo
Romanzo del 1990, “Questa notte mi ha aperto gli occhi” di Jonathan Coe, non mostra ancora la maturità narrativa de “La famiglia Winshaw” e di altre opere successive. Qui il racconto risulta quasi costantemente disorganico. Si potrebbe dire che la forma espressiva rifletta la mediocrità del protagonista, William, musicista in cerca di un’affannosa e disperata affermazione, continuamente frustrato nel lavoro come nell’amore. Proprio l’incapacità di dominare le situazioni in cui si trova è causa di un suo coinvolgimento in uno strano delitto di cui riuscirà a scoprire autore e movente solo alla fine del suo racconto. Lo schema narrativo del romanzo segue la struttura di una composizione musicale e ogni nuova sezione, come ogni nuovo tema è preceduto da una citazione tratta da un brano degli Smiths. Concluso il romanzo, Coe inserisce una sorta di appendice dal titolo V.O. (versione originale), in cui è sempre William al centro del racconto in terza persona. Qui troviamo un William che ha avuto un qualche successo ed è oggetto di un’intervista. Quasi a voler affermare uno dei presupposti iniziali del romanzo, che cioè sono l’impegno e la volontà elementi essenziali per raggiungere l’affermazione e talora anche il successo nel mondo dell’arte.
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