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Esistenze attraversate da correnti di coscienza
Attraverso le storie di due fratellastri, Bruno e Michel, Houellebecq ripercorre gli ultimi decenni del XX secolo per sancire il fallimento delle filosofie hippy, new age e materialistiche. E proietta negli anni 2000 le sorti disperate di un’umanità in balia del nichilismo.
Le vicende personali di Bruno e Michel (e delle donne alle quali si accompagnano) sembrano dimostrare l’impossibilità esistenziale di pervenire – se non alla felicità - almeno alla realizzazione individuale (“Erano entrambi consapevoli di vivere la loro ultima vera relazione umana, e questa sensazione dava qualcosa di straziante a ciascuno dei loro minuti”).
Bruno è afflitto dall’ossessione sessuale (“Aveva scelto di venire qui, di partecipare alla vita del centro vacanze”), Michel vive combinando la ricerca scientifica a una forma di apatia che, nel sorprendente finale, trova una ragione strutturale.
Parimenti, le sorti dell’umanità sono segnate dall’evoluzione scientifica che orienta il corso della storia umana verso soluzioni agghiaccianti e travolgenti l’individuo.
La tecnica narrativa abbina digressioni pseudo-scientifiche (“La memoria di una vita umana… somiglia a una delle cosiddette storie consistenti di Griffith”) e sociologiche a considerazioni esistenziali (“Attraversata da correnti di coscienza, la sua esistenza presentava comunque qualche tratto individuale”), le scene sessuali sono spesso volutamente brutali e provocatorie.
Giudizio finale: neopositivista, nichilista, fantascientifico.
Bruno Elpis