Dettagli Recensione
Libro politico, slegato dallo stile tipico di Marq
Non è il miglior libro di Marquez. Ripeto, non è il miglior libro di Marquez. Questo detto da una donna che lo venera e che ha letto quasi tutta la sua antologia.
E' un Marquez politico, che descrive la storia di un paesello colombiano isolato dalla pioggia e sotto lo scacco di misteriose "pasquinate", cartelli che compaiono durante la notte e che rivelano i vizi più segreti dei suoi abitanti. Sulle orme dell'autore delle pasquinate vi sono il parroco Angel, l'alcade (il capo della polizia), e il giudice Arcadio, tre principali protagonisti di questo romanzo nato come un racconto lungo, e rappresentanti della colombia violenta e corrotta di quegli anni, divisa tra un "governo di facciata" e la guerriglia.
L'alcade infatti è un brutale uomo sangunario che usa il suo potere per sparare sulla folla e massacrare gente in prigine. Spiccano poi altri personaggi collusi con il partito o vicini alla guerriglia, e ne viene fuori una Colombia ipocrita, la cui noia quotidiana è spezzata dalla violenza.
Gabriel Garsia Marquez ammise di aver scritto questo romanzo quasi su pressione dei suoi colleghi e amici, che lo spronarono a scrivere qualcosa di politico, a narrare l'orrore del suo paese. Lui ci provò, ne nacque "La mala ora". Ma poi ritornò a scrivere libri secondo il suo stile. Infatti La mala ora non sembra un libro di Marquez:il realismo magico che lo contraddistingue è inesistente, la narrazione non è visionaria, ma monotona. E' una narrazione forzata.
Mi sono sorpresa a sperare che questo libro finisse presto, e non, come in altri suoi romanzii, a sperare che "non finisse mai".
Lui ha scritto tantissime opere a stampo politico-giornalistico (vedi il famosissimo "Notizia di un sequestro", dove tratta e denuncia i rapimenti da parte dei Narcos di giovani della Colombia bene) o lo stesso Cent'anni di solitudine dove viene denunciata l'azione della "Compagnia bananiera" verso i suoi lavoratori in scipero.
Insomma, essendo lui un giornalista, ha scritto eccellenti opere di stampo giornalistico, ma essendo anche un meraviglioso romanziere, è riuscito a narrare attraverso il suo realismo magico i fatti più cruenti.
"La mala ora" non ha nè l'uno nè l'altro: rincincia allo stile giornalistico, ma rinuncia anche al realismo magico. Ne risulta un romanzo che non sembra suo, nello stile, almeno.
Insomma, mi ha deluso. Tuttavia, come sempre, consiglio di leggerlo. Gli autori non sono i nostri giullari e spesso devono anche fare il "lavoro sporco" di scrivere un libro che non sia di intrattenimento, se questo serve a nutrire in noi una coscienza politica. La Colombia era uno dei paesi più sanguinari del mondo, ed è meglio conoscere la sua storia anche coi libri, e non limitarsi ai racconti patinati di film e serie tv come, ad esempio, Narcos, che forse arriva a miticizzare un po' troppo la figura di Pablo Escobar e della FARC.
Indicazioni utili
Per chi ha visto Narcos e vuole saperne di più sulla Colombia di quegli anni.
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