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Zero K
 
Zero K 2019-01-19 12:03:55 Valerio91
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
Valerio91 Opinione inserita da Valerio91    19 Gennaio, 2019
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Controverso in ogni suo aspetto

Questo è senza ombra di dubbio uno dei libri più difficili che mi sono ritrovato a recensire.
Non sono in grado di dire che sia un libro bello, né che sia brutto; non posso dire che sia coinvolgente, ma non posso neanche dire che sia una noia mortale. Gli argomenti? Interessanti, ma forse trattati in una maniera troppo oscurata dalla psicologia del nostro narratore, il protagonista, che si trova a descrivere una realtà e degli eventi controversi filtrati dalla sua mente, che controversa lo è altrettanto. Ne viene fuori un romanzo piuttosto contorto, allucinatorio: in certi tratti si fa fatica a capire se ci venga presentata la realtà o l'immaginazione del protagonista: queste due cose si fondono in una massa indistinta che, se ben compresa, può rivelare la maestria dell'autore. Nel mio caso, tuttavia, mi sono ritrovato spiazzato, confuso, incapace di discernere i pensieri e le riflessioni del protagonista per lunghi tratti.
Per quanto mi riguarda l'argomento era anche interessante, ma forse sviscerato in un modo troppo particolare, che si adatta troppo alla psiche del protagonista e che perde della sua universalità. Certo, non mancano le riflessioni sul presente e sul futuro dell'umanità, della tecnologia; non mancano i momenti in cui la nostra mente si affolla di domande riguardo una possibile eternità. Tuttavia... la curiosa visione del mondo del protagonista è stata troppo "inquinante" e ha smorzato un po' il mio interesse. Il protagonista è infatti un uomo profondamente segnato dal suo passato, dall'abbandono di suo padre, e sicuramente portatore di qualche (seppur non troppo accentuato) disturbo mentale e dunque, nella narrazione, molto "invadente".
Una delle cose che, tuttavia, sono stato in grado di carpire è la bravura dell'autore: nonostante il libro non mi abbia entusiasmato, la scrittura di DeLillo mi ha incuriosito e ha fatto nascere in me la voglia di leggere altro, ché dal mio punto di vista l'autore nasconde un buon potenziale per piacermi, e anche tanto. Una cosa simile mi accadde alla lettura de "La strada" che, pur non facendomi impazzire (alla prima lettura) fece nascere in me la curiosità di approfondire McCarthy, che alla fine è diventato il mio autore preferito.

Ross Lockhart è un uomo ricco che un bel giorno della sua vita ha conosciuto l'amore: quello vero, quello che ti porta a rinunciare a tutto il resto per potertici dedicare anima e corpo. Anima e corpo; corpo e anima. Il nome della donna è Artis, una donna che non è la madre del protagonista ma per la quale quest'ultimo prova una profonda ammirazione. Tutto può sembrare bello e felice, se non fosse che conosciamo questa donna quando è già in preda a malattie degenerative, che le danno solo pochi anni di sopravvivenza. A questo punto, gli sforzi economici di Lockhart si concentrano su Convergence, un'azienda tecnologica che sembra aver trovato il modo di criogenizzare i corpi degli uomini e preservarne le coscienze (forse), fino a quando le nanotecnologie non saranno in grado di sanare le malattie e ringiovanire il corpo. A quel punto, gli uomini saranno pronti per il risveglio in un futuro in cui si potrà vivere eternamente.
È questo il procedimento cui si sottoporrà Artis e Ross Lockhart, incapace di vivere senza di lei, pur non soffrendo di gravi malattie sembra voler decidere di mettere in "stand-by" la sua vita, in modo da non vivere neanche un minuto senza l'amore della sua vita.
Spettatore di questa realtà e di queste convinzioni grottesche, fredde e asettiche sarà il nostro protagonista, che si dibatterà tra quel che è e quel che potrebbe essere; tra il vivere il momento qualsiasi esso sia e attendere tempi migliori; tra presente e futuro.

"È nella natura umana voler sapere di più, sempre di più, sempre di più. Ma è anche vero che quello che non sappiamo ci rende umani. E quello che non sappiamo non ha fine."

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Commenti

8 risultati - visualizzati 1 - 8
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Un libro curioso. De Lillo è un autore di peso, ma vedo che non ti ha lasciato entusiasta, Valerio.
Molto interessante la tua opinione Valerio. Eh sì, De Lillo è un autore che vorrei leggere ma per qualche ragione temo che non mi piacerebbe. Credo che prima o poi mi deciderò.
siti
20 Gennaio, 2019
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Mai letto, ma su questo ci avevo fatto un mezzo pensiero, ora la tua sincera opinione mi ha incuriosita oltremodo!
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kafka62
21 Gennaio, 2019
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E' sempre bello sentir parlare di De Lillo in questo sito. Ti consiglio vivamente di leggere "Underworld", un romanzo di inarrivabile bellezza, alle cui vette artistiche purtroppo lo scrittore newyorkese non è più riuscito ad avvicinarsi nelle sue opere successive. Buone letture!
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Valerio91
21 Gennaio, 2019
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Se ti devo dire la verità, Emilio, credo proprio che sia una autore che potenzialmente possa piacermi; ma credo di aver scelto come primo approccio l'opera sbagliata. Sicuramente gli darò un'altra occasione e credo lo farò anche nel breve termine...

Vale.
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Valerio91
21 Gennaio, 2019
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Ciao Chiara,
non posso affermarlo con certezza, ma anche se questo libro non mi ha entusiasmato in Don DeLillo ho visto le potenzialità del grandissimo autore. Io ho scelto questo libro come primo approccio perché si avvicinava a una cosuccia che sto scrivendo io; magari tu puoi fare una scelta più libera e meglio ponderata, per cominciare!

Vale.
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Valerio91
21 Gennaio, 2019
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Grazie Laura! Non so se hai già letto DeLillo in passato, ma se così fosse probabilmente ti consiglierei di informarti su qualche opera "migliore" per tentare un primo approccio.

Vale.
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Valerio91
21 Gennaio, 2019
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Ciao Giulio,
ho sentito parlare tantissimo di "Underworld", ma ho questa fisima mentale che mi impedisce di cominciare a leggere un autore contemporaneo partendo da quello che è considerato il suo capolavoro.
Tendo sempre a cominciare con qualcosa che a quel capolavoro possa efficacemente introdurmi. Fatto sta che sicuramente lo leggerò; grazie!

Vale.
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