Dettagli Recensione
Come i media ti distruggono la vita
Ho tanti slogan per presentarvi questo libro, questo piccolo, breve gioiello di Heinrich Böll. E fate _chapeau_ , perché il Premio Nobel nel 1972 è ampiamente meritato. Chi conosce Böll può capirmi se dico che potrebbe essere una sorta di Pirandello tedesco. Ha scritto racconti umoristici che celano grande sofferenza, c’è una ironia che lascia colpiti, c’è poetica rassegnazione dietro ai suoi romanzi scritti sopra le macerie della Germania post seconda guerra mondiale.
Questo piccolo romanzo ha come titolo originale _Come può nascere e dove può condurre la violenza_ . Quale violenza? Sicuramente l’autore si riferisce al potere distruttivo che certa stampa prezzolata può avere sulla vita di alcune persone.
La spietata campagna giornalistica di una certa fazione (la Germania non ancora unita) butta nel tritacarne la vita della bella, diligente e intelligente cameriera Katharina Blum, ventisettenne, la sua unica colpa? Essersi innamorata di un ribelle, definito dalla stampa un “terrorista” . Notizie palesemente false, contraffatte, condite di particolari scandalistici, contro la ben nota _pruderie_ sessuale di Katharina, atti a soddisfare la morbosa curiosità dei lettori di quel giornale.
Il romanzo non è certamente il classico giallo, anche perché la soluzione del caso è già all’inizio del libro, ma è comunque un giallo “problematico”, costruito attraverso brevi, a volte brevissimi capitoli che, come tessere di un mosaico, si sistemano lungo il racconto. Si tratta di una riflessione sarcastica sul potere della stampa che attraverso il caso di Katharina si mostra come un vero incubo che cresce giorno, deformando fatti, parole, dopo giorno distruggendole la vita e portandola quasi “con naturalezza” verso un finale tragico. No, non si suicida. Non ve lo dico. Leggetelo.
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