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Lode all'amicizia e non solo
Era tempo che non mi capitava eppure mi sono ritrovata a piangere come una disperata leggendo questo libretto carico di verità e di durezza velata, raccontato con una finezza estrema.
Amicizia, Storia e ingiustizia si intersecano. Un ciclone invade senza che se ne possano accorgere un'amicizia pura, sincera, limpida. La storia universale e umana, per non dire disumana, schiaccia la storia personale di due ragazzi così intrinsecamente uguali e così esteriormente diversi.
Un libro che racconta la storia vista non da lontano, come grandi avvenimenti definiti e determinati, ma da vicino, dagli occhi delle persone che hanno visto la loro vita ribaltata da un giorno all'altro, dagli occhi di chi non poteva nemmeno immaginare la crudeltà e la spietatezza del genere umano. Un libro che fa nascere la paura oggi, perchè la storia ricorda come l'uomo sbagli sempre e non impari mai dai suoi errori. Un libro che racconta quanto l'uomo sia cieco, perché il ciclone, che ci sembra tanto lontano, che ha travolto Konradin e Hans potrebbe colpire noi, oggi, sotto altre mille forme.
E se, per il suo tono tenue in contrasto con l'immensa tragedia del '900, "L'amico ritrovato" non passerà alla storia per il suo sfondo storico sarà sicuramente ricordato come la più vera e sincera storia d'amicia: di un'amicizia alta e degna, orgogliosa e sincera ma soprattutto che sa darsi in tutto e per tutto perché la vera amicizia è pronta a dare ogni cosa:
"Sono convinto che non si trattasse di un'esagerazione e che non solo sarei stato pronto a morire per un amico, ma l'avrei fatto quasi con gioia".
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