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Meritevole esordio
Un lodevole e promettente esordio per questo autore francese, forse un po’ tardivo.
Bisogna comunque sottolineare che non si tratta di un neofita sconsiderato, essendo Andrea conosciuto regista e sceneggiatore.
Shell è il nomignolo che viene affibbiato al piccolo protagonista di questo racconto. Un bambino nato diverso dagli altri. La nonna gli ha raccontato che la sua disgrazia è da imputare a un personaggio malvagio chiamato Malocchio.
Si può immaginare una forma di autismo o ritardo mentale. Il reale difetto che lo relega ai margini degli spensierati giochi d’infanzia dei suoi coetanei non è specificato poiché è egli stesso a raccontare la storia di quell’estate del 1965.
Il mondo visto con i suoi occhi è differente, forse più bello, certamente più avventuroso. Vien da pensare che saremmo tutti migliori se fossimo capaci di rendere più semplice la nostra esistenza, credere ancora ai draghi, ai castelli fatati ed essere fedeli sudditi di un’amabile regina.
Delicato e struggente. Posso immaginare quanto questa lettura sia in grado di colpire ancor più il cuore di chi vive o ha vissuto un’esperienza affettiva con epicentro un personaggio simile al piccolo Shell.