Dettagli Recensione
In amore uno + uno non è mai due.
Fato e Furia
Spinto dalla raccomandazione di una persona che qualche libro sembra averlo letto (Barack Obama) e dal traduttore che stimo molto (Tommaso Pincio) ho comprato il libro e l’ho lasciato a riposare nella libreria per qualche mese. Solo recentemente l’ho ripreso in mano e ne ho apprezzato i suoi contneuti.
La trama da come si può leggere sopra sembra abbastanza semplice se non addirittura già vista e sentita in quanto storia di un matrimonio, quello che nvece mi è sembrato se non nuovo quanto meno inusuale è la maniera in cui è suddivisa la narrazione della storia: una prima parte raccontata dal protagonista maschile, Lotto e la seconda parte da quello femminile, Matilde. Questo espediente di narrazione divisa, dove lo stesso fatto viene raccontato in maniera diversa a seconda del punto di vista, è stato usato con grande successo nella serie televisiva The Affair e l’ho trovato molto interessante in quanto evidenzia come la stessa storia possa essere diversa a seconda di come l’ha vissuta la persona protagonista.
Nel libro Fato e Furia una voce terza fuori campo racconta prima quello che è Lotto, il marito, l’equivalente terreno dell’Apollo greco, bello, ricco e desiderato da tutti e tutte con un’aura di fascino intorno a lui che fa si che tutto gli sia permesso e perdonato. A questo ragazzo privilegiato è stato detto o fatto credere che tutto gli sia dovuto se solo lo volesse e con questa idea è cresciuto sviluppando un egoismo naturale, fino a quando non incontra l’altra metà della storia, ovvero sia l’angelo caduto in terra di nome Matilde. L’incontro tra i due è un bellissimo pezzo di bravura da perte dell’autrice, Lauren Groff, che dipinge le luci e le meozioni dei volti protagonisti con impressionante vividezza. Il racconto del matrimonio tra i due continua con le esperienze professionali di Lotto, le sue delusioni e i suoi successi, con i suoi pensieri e le sue fantasie però sempre filtrate dallo sguardo a prospettiva limitata dell’uomo Lotto, la metà di questa coppia e forse non unico artefice del suo successo e del suo stesso modo di essere.
A metà libro si parte con il racconto da parte di Matilda, ed è qui che la storia si impenna e assume un ritmo inaspettato, con tonalità dark e sfumature di mistero che a poco poco verranno svelate, si cominciano ad aprire armadi e trovare scheletri che rendono la lettura un’apnea inaspettata e profonda. La calma, eterea, angelica Matilda si svela e il racconto della parte femminile si prende la scena e rende quest’opera un unicum letterario nella narrativa degli ultimissimi anni.
Questo libro è il racconto di un matrimonio, dei suoi alti dei suoi bassi e dei vari sacrifici delle due parti della coppia, del deus ex machina che sta dietro al successo dello stare insieme e in sintesi estrema è la narrazione di un rapporto umano dove le persone vivono la vita, che non è mai semplice.
Un libro che trasuda vita, che non richiede necessariamente immedesimazione nei personaggi ma che si richiede un’apertura ai sentimenti delle varie parti che molto spesso sono sentimenti opposti, contrastantice impopolari. Un tuffo in una coppia moderna, una storia d’amore che ci racconta quanto poco conosciamo l’altra metà e che non sempre è possiile conoscere a fondo le persone che ci stanno a fianco.