Dettagli Recensione
La riflessione, la rigenerazione
Voglio vivamente consigliare questo libro, un romanzo particolare, scritto con eleganza e raffinatezza di stile, riflessivo e profondo; una storia che fa riflettere, due realtà completamente diverse, un uomo in profonda crisi. Jonas ha quarantanove anni, vive in un paese benestante ma vuol farla finita e pensa al suicidio, la moglie lo ha lasciato, rivelandogli che l’amatissima figlia in realtà non è figlia sua. Il protagonista non ha altri affetti. Dopo aver lasciato tutto a casa, senza avvertire nessuno, decide di acquistare un biglietto di sola andata per un paese povero, dove la guerra da poco ha lasciato il posto alla carestia, è qui che ha deciso di uccidersi, ma forse non è del tutto convinto di farlo. La nuova realtà offre al protagonista uno scenario spettrale, case distrutte e palazzi smembrati, non ci sono negozi, l’unico ristorante apre solo se si conosce e se si telefona per fissare. Jonas alloggia al misterioso e deserto Hotel Silence, in un passato lontano forse era un ambiente elegante e lussuoso, adesso, gestito da fratello e sorella, ha gravi problemi e mancanze, ha bisogno di manutenzioni continue, non c’è sempre l’acqua per fare la doccia, oltre al protagonista, c’è solo un altro cliente, un tipo non troppo gentile; fa una apparizione anche un’attrice prima famosa, dal passato oscuro. La guerra ha distrutto tutto, ha violentemente deturpato le vite e le speranze degli abitanti, ignari delle cause del conflitto, ha spezzato i sogni dei giovani, c’è un bambino che comunica orrore con i suoi disegni, una donna che ha partorito in uno scantinato, gli incubi che tornano senza tregua. Il protagonista dice a se stesso: non posso portare la morte a chi l’ha vissuta così da vicino, a chi l’ha vista.
La gente ha comunque ancora voglia di parlare e comunicare, si sente il desiderio di ricostruire; Jonas comincia ha fare lavoretti per gli abitanti, attività che ha sempre saputo fare, sembra il suo nuovo obiettivo, conosce persone, dialoga, si confronta, poi di nuovo il contatto con il suo mondo. Un finale a sorpresa.
L’autrice lentamente riesce a immergere il lettore nelle realtà descritte, mai con aggressività o scene particolarmente d’effetto, ma sempre con il suo stile lucido e delicato; nonostante lo scenario bellico, non ci sono osservazioni ideologiche o interpretazioni politiche, ma, attraverso la sua scrittura scorrevole e piacevole, ci presenta una storia intensa, piena di messaggi attuali, soggetta a varie interpretazioni, ricca di spunti di riflessioni profonde sull’esistenza e sulla vita, una storia che mette sempre tutto in discussione.
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