Dettagli Recensione
O forse no?
Perché se invece non conosceste affatto chi vi sta vicino, ci avete pensato?
Vi è mai venuto il dubbio, un solo minuto, riflettete bene, che chi vi sta al fianco possa essere qualcuno che ha costruito talmente bene una seconda identità da essere disposto a fare qualsiasi cosa – dico qualsiasi cosa - per difenderla, perché essa non sia lesa in alcun modo?
Certo che no, non scherziamo. Non è il vostro caso e non conoscete nessuno a cui sia successo.
Però Carrère l’ha conosciuta davvero, una di queste persone. L’ha conosciuta e ci ha parlato, l’ha guardata negli occhi, l’ha vista volgerli al suolo. Ci ha parlato non per “i perché”, ché quelli sono chiari a chiunque conosca la storia, una storia vera. Ma per “i come”: come si finisce ad essere qualcun altro, a fare della propria vita un copione d’inchiostro simpatico che nessuno, nessuno, dovrà mai essere in grado di decifrare, pena la più terribile delle fini?
Vittima o carnefice?
“Sono sicuro che non stia recitando per ingannare gli altri, mi chiedo però se il bugiardo che c’è in lui non lo stia ingannando. […] Non sarà caduto ancora una volta nella rete dell’Avversario?”
Vi posso dire solo una cosa: quando avrete letto questo libro nessuna delle vostre domande avrà risposta, nessuna certezza resterà tale e, per un tempo indefinito che starà a voi limitare, il dubbio si insinuerà nelle vostre giornate. Perché diciamocelo, a volte vediamo esattamente ciò che vogliamo vedere.
O forse no?