Dettagli Recensione
Ieri, oggi, domani.
Protagonista di questo nuovo romanzo di Haig è Tom, una sorta di highlander affetto da una particolare disfunzione che agisce sulle cellule dell’invecchiamento che nel suo caso è rallentato con un rapporto di 16 a uno. Pertanto, essendo egli nato il 3 marzo 1581, ha vissuto e continua a vivere molteplici problemi tanto affettivi quanto relazionali e sociali a cui si sommano accuse di “stregoneria” tanto quanto di aver stipulato “un patto con il diavolo” nonché l’impossibilità di stilare rapporti duraturi con altre persone che chiaramente saranno destinate ad andarsene prima di lui lasciandolo solo. D’altra parte egli è un alba, la sua vita è sostanzialmente diversa da quella degli effimeri ovvero coloro che invecchiano normalmente, ed è quindi normale che la sua condizione abbia suscitato e susciti perplessità. Per tutelare gli Alba e la loro esistenza dagli effimeri è stata inoltre creata una sorta di società segreta che finisce con il dimostrarsi una sorta di dittatura capitanata da un unico soggetto.
Dal linguaggio adottato, alla morale, al ben giostrarsi di salti temporali tra il presente e il passato che permettono di comporre quel puzzle degli avvenimenti e di fatti che hanno costituito la vita dei vari personaggi introdotti e in particolare del protagonista, l’immedesimazione da parte di Haig nello scritto, è perfetta. L’opera, inoltre, a differenza delle precedenti è caratterizzata da toni malinconici che riportano e cristallizzano lo stato di solitudine perenne in cui una persona condannata a vivere per sempre, può trovarsi. Per combattere questa disperazione dettata dalla solitudine di una così ampia longevità vi è l’istante di vero amore, quell’unico attimo, quell’unico battito di amor puro, quel sentimento così unico e indescrivibile che al suo interno contiene il tutto. L’eternità, semplicemente. Un attimo, cioè, che riempie quel vuoto che la dilatazione del tempo comporta, determina provocando una sensazione di “andare avanti” per inerzia, per impossibilità di altro. Amore e coraggio sono un rischio che si contrappone, al contrario, alla facilità del potere e dell’asservimento. Ma a quale costo? Non solo. Haig lascia anche un altro messaggio: l’importanza di vivere nel presente. Tanto quanto è facile crogiolarsi nel passato, nel vissuto perché già conosciuto e dunque essendone già a conoscenza dei fatti, prevedibile l’epilogo, altrettanto non dobbiamo angustiarci per il futuro, per quel che sarà perché non abbiamo modo di controllarlo e perché il futuro è già presente nel momento in cui vi stiamo pensando. Il futuro è inevitabile, accadrà, il tempo non può essere fermato, pertanto l’importante è vivere quel che abbiamo ora, vivere e essere felici per quel che la vita ci riserva. Per il domani c’è sempre tempo, per lo ieri anche.
Lasciate un po’ troppo a sé stesse e poco approfondite, sono a mio modesto parere, le pagine destinate alla società segreta che si respira, si sa esistere ma che dobbiamo interamente immaginarci (non che sia un male, sia chiaro, solo che questo le rende vacue, inafferrabili). Altra pecca, lo stile. Piacevole e originale come sempre ma talvolta troppo prolisso e ridondante. Questo tende a far perdere di “attenzione” e di suspense a una lettura capace di far riflettere l’uomo sugli arcani più antichi e irrisolti di sempre.
«Ma il punto è che non è possibile conoscere il futuro. Uno vede il telegiornale e si ritrova a pensare che il futuro è terrificante. Ma non si può mai esserne sicuri. È questo il problema del futuro. Non sai. Arrivato a un certo punto devi accettare di non sapere. Devi smetterla di sbirciare avanti e concentrarti sulla pagina che stai leggendo.»
«Tutto accadrà. E ogni attimo dura per sempre. Vive per sempre. Da qualche parte. In qualche modo. […] Esiste solo il presente. Proprio come ogni oggetto su questa Terra contiene atomi simili e intercambiabili, allo stesso modo ogni frammento di tempo contiene aspetti di tutti gli altri. Sì. È chiaro. Nei momenti traboccanti di vita il presente dura per sempre, e so che ci sono tanti altri presenti da vivere. Ora capisco. Capisco che si può essere liberi. Capisco che il modo per fermare il tempo è smettere di lasciarsene dominare. Non sto più annegando nel passato, non ho paura del futuro. E come potrei? Il futuro sei tu.»