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L'amore è un grande inganno
Un triangolo amoroso, ambientato nella bellissima Budapest, raccontato dai tre personaggi che lo hanno vissuto sulla propria pelle. La penna raffinata, delicata, amaramente ironica di Sandor Marai ci regala una storia piena di sentimenti e con un approfondimento psicologico degno dei più grandi scrittori. Ma attenzione, non dovete pensare di trovarvi davanti ad un semplice, se pur magnifico, romanzo sentimentale. L'opera del maestro ungherese è infatti molto più complessa e si sviluppa su più livelli di lettura. Ci sono la lotta di classe e l'amicizia, ci sono l'arte e la cultura, la patria e l'emigrazione. C'è un quadro storico-politico preciso ed interessante che racconta di una nazione vittima del nazismo prima e dello stalinismo poi, dell'ascesa vertiginosa della borghesia culminata poi con una roboante caduta, di spaccati di vita
di una delle epoche più difficili e tormentate della storia europea e mondiale. I tre protagonisti, in altrettanti monologhi con interlocutori esterni alla vicenda (uno dei quali sarà la quarta ed ultima voce narrante nell'epilogo), raccontano in prima persona la propria versione della stessa faccenda, esternando i propri sentimenti, la delusione, la disillusione, giungendo infine, chi per una strada, chi per l'altra, alla conclusione che l'amore è soltanto un grande inganno. Lei, Marika, donna fine, affascinante, di buona famiglia, profondamente devota ad un marito che ama in maniera incondizionata. Ma la sua devozione non viene ricambiata in pieno. Il suo rapporto con Peter, sotto una parvenza di felicità e appagamento, nasconde una pecca, una lacuna. Marika si rende conto che c'è qualcosa di irraggiungibile, di profondamente segreto e impenetrabile nell'animo del suo compagno. Quando proverà in tutti i modi a scoprire l'arcano segnerà definitivamente la fine del suo matrimonio e delle sue illusioni. “Non c’è nessuna persona giusta. Non esiste né in terra né in cielo né da nessun’altra parte, puoi starne certa. Esistono soltanto le persone, e in ognuna c’è un pizzico di quella giusta, ma in nessuna c'è tutto quello che ci aspettiamo e speriamo. Nessuna racchiude in sé tutto questo, e non esiste quella certa figura, l'unica, la meravigliosa, la sola che potrà darci la felicità. Esistono soltanto delle persone, e in ognuna ci sono scorie e raggi di luce”. Lui, Peter, sposato con una donna senza difetti, se non uno: non è la persona che lui ama. Già, perché Peter, borghese di alto rango, colto, ricco, raffinato, con un profondo animo d'artista pur senza nessun talento particolare per qualsiasi tipo di arte, è innamorato della sua cameriera, Judith. Alla fine la sposerà, dopo aver divorziato da Marika, ma le cose non andranno come lui sperava. "La passione non ha niente di festoso. Questa forza truce, che incessantemente crea e distrugge il mondo, non interpella coloro che tocca, non chiede se a loro fa piacere o no, non si preoccupa granché dei sentimenti umani. Dà tutto e tutto pretende; esige uno slancio senza condizioni, alimentato dalla stessa energia primordiale della vita e della morte". L'altra, Judith, la figlia di contadini che ha passato l'infanzia in una fossa tra fango, topi e scarafaggi, la giovinezza a fare la cameriera nelle case dei ricchi e infine, nell'età adulta, si trova dall'altra parte della barricata, tra quei borghesi che a lei sono sempre sembrati irraggiungibili. Sposa l'uomo che ha servito per anni, ma non è l'amore a spingerla. Per lei sposare Peter è un atto politico, un gesto rivoluzionario. Significa prendersi, anche a costo del sotterfugio, dell'inganno, del più calcolato cinismo, una rivincita sulla vita, sulle iniquità del sistema, sul destino beffardo. Ma anche lei dovrà ammettere la sconfitta quando capirà che ciò che ha fatto non è servito a niente. "Ti confesso che il motivo principale per cui odiavo i ricchi è che riuscivo a portargli via soltanto i soldi. Il resto, che poi è il vero senso e il segreto più profondo della ricchezza, quella diversità che mi stregava tanto quanto il patrimonio... quest'altra cosa non me l'hanno voluta dare. L'hanno nascosta talmente bene che nessun rivoluzionario riuscirà mai a strappargliela... L'hanno nascosta meglio della roba preziosa dentro le cassette di sicurezza delle banche estere, meglio dell'oro sotterrato nei loro giardini".
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