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La buona novella
Il più strutturato tra tutti i Vangeli, apocrifi e non. Naturalmente a differenza degli altri, l'autore romanza le vicende di Gesù, aggiungendo riflessioni personali e riflessioni per bocca dei suoi personaggi. Questo lo rende più interessante rispetto ai "canonici" Vangeli dove si elencano semplicemente fatti "A quel tempo accadde..." "E Gesù disse..." "Tommaso fece..."
La licenza di Saramago gli consente, quindi, di caratterizzare meglio i personaggi, soprattutto quello del Nazzareno.
La prima parte mi ricorda molto il Vangelo dell'infanzia di Tommaso. Alcuni di passi di Tommaso mostrano un Gesù bambino al quanto insolente e crudele. Per esempio quando – testuali parole - "secca come un albero" un bambino che gli ha distrutto un gioco.
L'insolenza del piccolo Gesù - di Saramago -, nei confronti dei suoi genitori è insopportabile. Se al posto di Maria ci fosse stata Elena (mia madre), Gesù avrebbe imparato a "rispettare il padre e la madre" a suon di schiaffoni e zoccoli legno del temutissimo Dott Scholl, dio indiscusso delle punizioni.
L'incontro con Maria di Magdala è il passo più bello. Saramago affronta il tema della sessualità - da sempre tabù per le chiese – con semplicità e naturalezza, sia per quanto riguarda il rapporto tra Gesù e Maria di Magdala, sia quello tra Maria e Giuseppe per il concepimento di Gesù stesso.
La figura del Pastore è la mia preferita, per via dell'alone di mistero ma soprattutto perché è l'unico che riesce a tener testa ai discorsi con Gesù. Un passo interessante è anche il discorso tra una singolare Trinità composta da Dio, Gesù e il diavolo. Prestate attenzione alla proposta che il diavolo vuole stringere con Dio affinché scompaia il male dalla terra.
E' proprio la figura di Dio che ho trovato contraddittoria. Dio spiega a Gesù il suo scopo sulla terra. Ha bisogno di un uomo che parli agli uomini. Non può essere Lui stesso a dire agli uomini che gli altri dei non esistono e che Lui è l'unico vero Dio, "Non ci si comporta così fra dei". Mi domando quale altro dio potrebbe offendersi se Lui è l'unico che esiste.
Infine che dire, Saramago ci offre un Gesù umano – per me sempre un po' troppo arrogante – ma sottolineando la sua discendenza divina. Credo che questo vangelo accontenti un po' tutti.
Nonostante il mio ateismo, la figura biblica di Gesù è un tema che mi appassiona molto. Questo mi ha portato a leggere i vangeli canonici, gli apocrifi e a viaggiare in Israele, Palestina, Turchia e Portogallo – e Roma naturalmente - alla ricerca dei luoghi sacri. Mi piace pensare che, se quelli biblici fossero tutti personaggi realmente esistiti, la storia raccontata da Saramago sarebbe la più bella e credibile.
Un ottimo lavoro da un autore da cui non ci si aspetta di meno.
PS: E' proprio necessario che Saramago utilizzi sempre questo strano uso della punteggiatura in tutti i suoi romanzi?
Indicazioni utili
Jose Rodrigues dos Santos - Vaticanum. Il manoscritto segreto (2011)
Ian Caldwell - Il quinto Vangelo (2015)
Chi preferisce i saggi
Piergiorgio Odifreddi - Caro Papa, ti scrivo
Piergiorgio Odifreddi - Perché non possiamo essere Cristiani
Chi invece i testi storici
i vangeli apocrifi e agnostici in particolare Il Vangelo di Giuda