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L'età dell'innocenza
 
L'età dell'innocenza 2018-09-09 13:50:47 68
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
68 Opinione inserita da 68    09 Settembre, 2018
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Mondi paralleli e contrapposti

Nella buona società newyorkese di fine ‘800, un mondo ristretto governato da poche persone con idee piuttosto antiquate, che apprezza stile, convenzioni ed una superficie imperturbata in cui ovattare scandali e misteri e vivere in una atmosfera di fievoli sottintesi e pallide tenuità, Newland Archer, giovane e brillante avvocato, calmo e sicuro di se’, e May Welland, una buona ragazza senza immaginazione, una sconosciuta con lineamenti famigliari, sono fidanzati di lungo corso e promessi sposi.
Nel proprio piccolo mondo entrerà un’ altra donna, Ellen Olenska, contessa in fuga dall’ Europa e da un matrimonio infelice, sola, anticonformista, in attesa di espiazione e rinascita.
È l’ inizio di altro, di una storia parallela, nascosta, ambigua, che mescola e contrappone conformismo, apparenza, costruzione, ovvietà a disincanto, libertà, colore, una tacita routine ad un imprevedibile vento amoroso, respiro crescente ed inarrestabile.
C’ è stato un tempo in cui Newland ha avvalorato le maniere e le usanze della sua piccola tribu’, mentre il punto di vista di May è piuttosto irrilevante e rappresenta pace, stabilità e quel senso d’ immutabilità di un dovere ineluttabile, il matrimonio.
Ellen è tutt’altro, soffio vitale, una quieta e quasi passiva giovane donna, apparsa come quel genere di persona a cui le cose inevitabilmente accadono, per quanto le rifuggano, uno spirito che vive solo nell’ attimo in cui è felice.
Nello scorrere dei giorni e degli anni, imbrigliato in un matrimonio ovvio e scontato, Newland vivrà momenti in cui si sentirà sepolto vivo, in un mondo di opposti, penoso e scorrevole, schivo e pubblico, che da sempre ha accettato, un posto in cui le vecchie usanze gli sono parse degne di universale significato.
Oggi, irrimediabilmente cambiato e sopraffatto da nuove necessità, non gli resta che tuffarsi nella notte invernale …” traboccante della tardiva eloquenza dell’ inespresso “…, vivendo sensazioni uniche, immerso in un desiderio inimmaginabile, smarrito nel proprio indefinito sogno d’ amore, un angolo in cui ogni volta è come se ci si incontrasse da capo.
Ellen è riuscita, con la sua schietta semplicità, a farlo sentire stupidamente convenzionale e morto, da tanti e tanti mesi.
Per la prima volta Archer si trova faccia a faccia con lo spaventoso tema dell’ individualità, lei non somiglia a nessuna altra donna, lui a nessun altro uomo ed entrambi non devono rispondere che al proprio giudizio.
Purtroppo convenzioni e rispettabilità riporteranno l’ ordine costituito, un tacito assenso nasconderà una verità taciuta e conosciuta da tempo, il bel mondo continuerà a guardarsi intorno e a fare l’ inventario di se stesso difendendo la noiosa ed imperturbabile continuità, tollerando l’ ipocrisia nella vita privata ma pretendendo limpida ed impeccabile onestà negli affari.
E il vecchio sistema newyorkese rivivrà, un sistema che toglie la vita “ senza spargimento di sangue “, che teme lo scandalo più della malattia, che pone la decenza sopra il coraggio, mentre l’ Opera ed i teatri presentano le nuove attrazioni, gli inviti a pranzo si accumulano e si fissano le date per i balli.
Un giorno, parecchi anni dopo, la città ed i tempi saranno cambiati, una nuova generazione avrà spazzato via i vecchi punti di riferimento e non resterà che guardarsi indietro, onorando e rimpiangendo il proprio passato, affrontando i rimpianti accumulati ed i ricordi di una intera muta esistenza.
“ L’’ età dell’ innocenza “ è una crescente sinfonia imbrigliata da un eccesso di forma a rappresentare lo status quo ( nella prima parte ), ma lascia intendere una ribellione sotto traccia, coinvolgendo e travolgendo il turbato protagonista e la propria coscienza .
La minuziosa rappresentazione di un mondo di orpelli baroccamente intessuto di stile evoca contenuti nascosti sbocciati nella splendida figura di Ellen Olenska ( nella seconda parte ), donna moderna, schiva ed essenziale, risoluta, creativa, controversa, una assenza-presenza che erode il torbido tessuto cicatriziale del passato e del presente dando voce all’ essenzialità di sentimenti ed a profondità inespresse.



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Commenti

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kafka62
09 Settembre, 2018
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Ottima recensione, Gianni. De "L'età dell'innocenza " ricordo la meravigliosa versione cinematografica di Scorsese. Dai tuoi voti mi sembra di capire che il romanzo della Wharton sia nettamente inferiore al film.
In risposta ad un precedente commento
68
11 Settembre, 2018
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Sì, il film molto bello, del romanzo non mi ha affascinato tutta la prima parte, con un eccesso di formalità e manierismo, ma forse è funzionale al racconto con un velato senso critico....
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