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Atmosfera hopperiana...
Che atmosfera!
Leggi questo piccolo libro e sei davvero lì, nel quadro di Hopper che è raffigurato in copertina ("I Nottambuli"), seduto al bancone di un bar di Cape Cod, ad osservare ed ascoltare tutto quello che succede intorno a te, a respirare quel tempo sospeso, quella statica attesa che ti immobilizza...
La donna col vestito rosso e il suo martini, i gesti ripetuti e abitudinari di Ben, il barman discreto che sa ascoltare anche i silenzi mentre lucida il suo bancone, il pescatore con la sua birra giornaliera...sono tutti veri, vividi, ti respirano accanto.
Si conoscono bene, quella conoscenza generata dal vedersi quotidianamente, dal riconoscere le espressioni del viso, i messaggi muti del corpo...
Ben studia ogni piccolo gesto degli avventori del bar "Phillies", vuole bene a Louise, la donna che da nove anni consuma ogni giorno, davanti a lui, i suoi martini bianchi e i suoi amori infelici.
Non parla, non giudica...si limita a svolgere il suo lavoro e ad offrire, su richiesta, qualche sguardo eloquente, rassicurante, consolatorio.
Ma quella sera di fine estate, mentre tutto è immobile come sempre, il suono della porta del bar annuncia l'arrivo di un uomo, una vecchia conoscenza, che scombussolerà gli equilibri...ed il quadro inizierà a prendere vita sul serio.
Besson ha pennellato una storia intorno ad un'immagine, ha dipinto i personaggi donando loro colore e profondità, scavando nei loro pensieri.
È una storia che si svolge prevalentemente all'interno di loro stessi, si nutre delle loro emozioni, è fatta di piccoli gesti, di poche frasi significative che celano tutto un non-detto interiore che comunque arriva al lettore, affascinandolo.
Un libro suggestivo ed elegante, un ponte tra pittura e letteratura.
Forse col passare dei giorni potrò anche dimenticarne la storia, ma non l'atmosfera in cui mi ha avvolto.
Per me, una piccola magia.