Dettagli Recensione
Il narratore di mezzanotte
Con la letteratura dell’estremo oriente io non ho in grande feeling ed anche questo libro, poco conosciuto ma da quei pochi molto amato, sinceramente non l’ho molto apprezzato. Ambientato nella Cina degli anni ’70, racconta la storia di due giovani che scoprono una valigia di libri proibiti e si innamorano della letteratura occidentale. È una storia che mi ha fatto molto pensare all’importanza della libertà di pensiero, di lettura e di parola, per noi scontata, ma non affatto così nella storia del mondo. Mi è piaciuto molto il momento in cui uno dei due protagonisti diventa il narratore di mezzanotte e racconta agli altri una storia lunga nove notti: anche questa è una forma di condivisione che sembra avere la tinta seppia del passato. Tutto il resto è più spento ed anonimo. Strani i capitoli del “cosa disse”: sono capitoli dedicati ai diversi punti di vista. L’idea sarebbe buona, ma mi sono sembrati piazzati un po’ in mezzo ed anche questo particolare ha contribuito a darmi dell’intera lettura un’immagine di un libro un po’ sconclusionato e comunque molto freddo e distaccato.