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Troppo sospesa
Lo confesso, ho dei problemi con la cultura Giapponese.
E' un popolo che ammiro, ma sento i loro usi e costumi lontanissimi dai miei, tanto da non riuscire a familiarizzarci.
Questo romanzo aveva tutte le caratteristiche che cerco in un libro per poterlo amare: una storia minimale con possibili sviluppi sorprendenti (due sorelle che decidono di creare un blog di lettere on line alle quali loro risponderanno in maniera sincera e disincantata.
Delle due sorelle una è schiva e solitaria, l'altra è costantemente fidanzata, ma appena una storia diventa seria, lei la chiude cercando fantasiosi pretesti.
Le cento pagine del libro scivolano cosi, tra una profonda riflessione e un gesto minimale...cento pagine di introspezioni, di pensieri anche molto interessanti, ma...che noia!
Sono infiniti i richiami ai piatti, alle usanze, agli oggetti della cultura giapponese, tutti certosinamente citati e spiegati. A me, sostanzialmente, di avere informazioni dettagliate sull'okayu interessa quanto un documentario di due ore sulla vita del Licaone...
Insomma, "Le Sorelle Donguri" è un libro, a mio parere, troppo sospeso, totalmente privo di energia, di rottura, troppo legato alla cultura giapponese, uno spaccato di vita dove è difficilissimo entrare in empatia con le protagoniste.
Abbiamo il racconto della triste storia familiare delle due protagoniste, ma al di là delle intime riflessioni delle sorelle Donguri, non succede nulla.
Personalmente ho avuto la sensazione di aver letto un libro al quale mancano tante, tante pagine, un'opera incompiuta.
Se avete altri libri sul comodino, leggete quelli..