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Illusioni e speranze amorose...
I resti di una famiglia, un marito, Julius, misteriosamente deceduto venti anni prima durante la Grande guerra, una moglie Esme, alla soglia dei sessant’anni, sola, che vive di una ripetuta e noiosa mondanità, due figlie ancora da maritare, Cressy, la maggiore, piuttosto inquieta, maliziosa ed estroversa, da sempre persa in relazioni disastrose e senza futuro, ed Emma, disillusa e mansueta, che pare non avere mai conosciuto l’ amore.
Tra loro l’ improvvisa ed ingombrante comparsa di due uomini ed un weekend da condividere nella abitazione di famiglia. Felix, ex amante di Esme, ed unico uomo che abbia amato, è un medico senza fissa dimora, Dan uno sconosciuto aspirante poeta nullafacente.
In questa famiglia allargata e ritrovata l’ ombra di Julius, da cui il titolo del romanzo, si mostra e scompare nei ricordi personali, avendone definito i tratti, indirizzato le vite, un uomo piuttosto enigmatico e del tutto sconosciuto, forse un eroe, un padre premuroso o semplicemente un egoista, volutamente assente o solo profondamente ferito.
Di fatto le vite delle tre donne paiono nebulose e controverse, costruite su solitudini e balbettii, sottratte da tempo alla solidità di un pater familias la cui ombra è comunque sempre presente.
Al momento vivono una confusione manifesta, un giuoco cinico e fatalista inserito in questi pochi giorni condivisi, nella formalità di gesti ripetuti, dialoghi spezzettati, dubbi, ansie, aspettative, una fragilità di sentimenti che ricerca ciò che si è smarrito o semplicemente mai conosciuto, una personale dose di amore e felicità .
In un crescendo relazionale, sullo sfondo di un desiderio di accomodamento matrimoniale che ci riporta a “Orgoglio e pregiudizio “ di Jane Austen ( attuale lettura di Esme ), nulla è come sembra, Julius è stato presto dimenticato e prematuramente sostituito, da qualcuno rimpianto, e la disgregazione affettiva e famigliare è segnata da una lacerazione personale e dall’ incapacità di stabilire rapporti profondi e duraturi.
Ecco che, nel respiro di una fragilità protratta, ha inizio una tragi-commedia degli equivoci, tra amori scaduti ed inattese albe sentimentali, trascinando i resti di storie di declino personale e riaccomodando giorni inutili e lontani.
Si intrecciano anime solidali, vite incontratesi in attesa di altro, impaurite, ciniche, disamorate e la scoperta tardiva di un uomo ( grazie ai suoi scritti ), Julius, dotato di sentimenti e profondità cristalline.
Di certo il mondo a cui ci ha abituato la Howard e che è espressione della sua essenza, in una linearità ed eleganza di forma e contenuti, traccia e delinea femminilità fragili e complesse ed un universo maschile spesso brutale ma capace di slanci inaspettati.
In questo angolo di falsità, sotterfugi, fine psicologia, arrendevole e silenzioso, malizioso ed invadente, si aspira ad eludere un certo male di vivere accudendo l’altro ed unendo solitudini apparentemente senza speranza.
Ma c’ è anche chi, china e raccolta nel proprio passato, vive il silenzio del presente, prendendosi tutto il tempo necessario per se’….
….” per la prima volta da quando era morto, desidero’ ardentemente che Julius fosse lì con lei e non in una tomba, distante, inaccessibile, immobile ed inutile, per essere andato a soccorrere delle persone che nemmeno conosceva “….
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