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Una vita sono tanti giorni
Cecilia è stata trovata da un vigilante in via delle Camelie, di lei non si sa nulla tranne il nome. Una coppia di anziani coniugi decide di prenderla con sé. La piccola Cecilia cresce in un ambiente soffocante e isolato finché non decide di dare una svolta alla sua vita.
Riempire il vuoto che si sente dentro e che si porta dietro da tutta la vita, sarà l’obiettivo di questa giovane donna. La nostra protagonista vivrà una vita sempre sul filo del rasoio.
“Riuscii a resistere altri due anni e quando ormai mi ero abituata cominciai a disperarmi di essermi abituata”.
Cecilia è bella, molto bella, la sua bellezza è il suo punto forte, che lei sfrutta in tutti i modi possibili tanto da domandarsi se la sua bellezza più che una fortuna, sia una condanna.
La Rodoreda ambienta il suo romanzo a Barcellona, con la guerra che rimane sempre sullo sfondo, se ne percepisce la presenza solo a causa dei risultati del “suo operato”.
La scrittrice ha uno stile così particolare e insolito, ma per alcune cose familiare, al punto che mi ha ricordato la superlativa Yourcenar; so che per qualcuno il paragone potrebbe sembrare fuori luogo, ma credo che dopo la lettura potreste sorprendervi, e rendere il giusto merito a questa scrittrice.
Una lettura non adatta a tutti, il testo è intenso. Tormento, solitudine, violenza, disperazione e follia sono fra gli ingredienti che “condiscono” questo romanzo. Una donna in balia di se stessa e di tutte le sue scelte.
“Via delle Camelie” è una lettura che lascia sicuramente il segno, la scrittrice mi ha conquistato e sicuramente leggerò altro di lei.
“La notte era buia e io sembravo una goccia di sangue”.
Buona lettura!!
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