Dettagli Recensione
In attesa di altro....
Kathy, Tommy e Ruth sono tre ragazzi, o meglio semplici cloni, cresciuti nel collegio di Hailsham, vigilati, educati, protetti ed indirizzati a coltivare rapporti interpersonali, cultura ed arte, ma con un forte senso di smarrimento dentro di se’..
L’ indefinitezza per un destino assai incerto, la propria origine sconosciuta , un che di vago e misterioso, accompagnano domande lecite e risposte vaghe. Gli altri, persino i propri tutori, dimostreranno negli anni una certa ritrosia e paura nell’ avvicinarli, in una età in cui in loro sta crescendo la consapevolezza di se’ e della propria diversità dalla gente comune.
Una sensazione di inadeguatezza, come il passare davanti ad uno specchio che riflette qualcosa di strano ed inquietante senza riuscire a dare un senso a tutte le cose che succederanno una volta cresciuti e lasciato Hailsham.
Una eco continua a ricordargli che sono studenti, diversi, speciali, ma in che cosa consiste questa loro diversità? Domande e riflessioni protratte negli anni, la crescita di importanti relazioni interpersonali, amicizia ed amore, aspirando ad una vita più lunga, un sistema affettivo sgretolato da dissapori, invidia e lontananza, rancori prolungati nel tempo, silenzi necessari.
Ciascuno conserva dei piccoli segreti, minuscoli rifugi fatti di niente dove rimanere soli con paure e desideri. Vite già’ programmate, l’ affacciarsi al mondo adulto ed il donare i propri organi vitali in un perenne stato di timore del mondo circostante, incapaci di distaccarsi gli uni dagli altri, consapevoli di possedere un proprio possibile altro.
Accordi e disaccordi, per qualcuno il sogno e la necessità di diventare assistente ( Kathy ) anche se destinato a confrontarsi con dolore, ansia e solitudine e non tutti ce la fanno.
Dove sono finite le proprie creazioni artistiche, oltre che alimentare la Galleria, e quale il loro scopo, accomunati da un destino di semplici donatori e da una morte certa?
Arte e creatività sono solo elementi di distinzione, che fanno pensare di essere vivi, acculturati e con un’ anima, quella sensibilità ed intelligenza che da sempre identifica e caratterizza gli esseri umani.
Ma se essi sono solo dei cloni in una trama già scritta, oggetti indistinti per rifornire la scienza medica, semplici provette di un test, il mondo gentile della propria infanzia oggi è svanito per sempre, ne’ l’ amore è in grado di indicare la via, ed allora non resta che andare incontro al proprio destino ed allontanarsi, ovunque si sia diretti.
Un romanzo con una certa indefinitezza e sbalzi spazio-temporali, lunghi soliloqui della voce narrante, Kathy, senza una precisa collocazione ed identità, una intimità di sentimenti e relazioni che trasmette una certa freddezza di contenuti.
Una scena spoglia, asettica, uno stato di incertezza ed ansia che attanaglia i protagonisti ma che si riflette sul lettore, in attesa di chiarimenti, di orientarsi in un dedalo di termini e concetti piuttosto nebulosi ed asfittici ( forse volutamente nella descrizione di una società distopica ), che avverte il peso narrativo di una trama piuttosto scarna, statica, che non decolla e sembra annunciare qualcosa che non sarà ( la profondità relazionale ed una traccia narrativa evidente ) procedendo a sprazzi, con pochi reali spunti degni di nota pur caratterizzata da uno stile che rimanda alle indubbie capacità dell’ autore.
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Commenti
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Ritengo l'autore un grande ; ho trovato bellissimo il suo "Quel che resta del giorno" . Mi sono sottratto però al libro commentato non per la staticità o perché il lettore non riesce a comprendere 'tutto' (anzi, ritengo questo un pregio in un testo) ; il motivo riguarda invece il tema trattato che soggettivamente presumo troppo inquietante per tuffarmi serenamente in una lettura.
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