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Mr Bridge
 
Mr Bridge 2018-06-28 15:27:03 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    28 Giugno, 2018
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Ritratto di un'anima minima...



(Kansas City. Tra gli anni '20 e i '40).
Mr Bridge è un uomo duro, freddo, privo di senso dell'umorismo.
Razzista, omofobo e bigotto.
Un uomo che ritaglia e conserva un articolo di giornale dal titolo "Gli uomini non sono stati creati tutti uguali".
Fortemente capitalista.
Un uomo formale, distaccato, persino con sua moglie.
Orgoglioso del suo percorso, del suo "farsi dal nulla" e per niente disposto a tollerare qualsiasi forma di pigrizia e di deviazione dalla retta via.
Ossessionato dall'andamento dei suoi certificati azionari, dal lavoro, dai doveri, mai un colpo di testa, un azzardo, un rischio.
Mai un piacere fine a se stesso.
Assolutamente contrario ai cambiamenti "progressisti", ancorato alle tradizioni e ai suoi ideali, che ovviamente sono quelli giusti e insindacabili.
Incapace di mettersi in discussione.
Un uomo che odia ogni esibizione dei sentimenti, sia in pubblico, sia in privato.
Ama sua moglie, ma "non essendo un poeta, non è tenuto a dirglielo".
Privo di qualsiasi slancio.
Privo di gioia.
Praticamente un uomo insopportabilmente noioso.

Ma protagonista di un libro sorprendente, che fa di una vita perfettamente vuota un bellissimo mosaico di piccole immagini dal retrogusto amarissimo.

Dopo "Mrs Bridge" (esattamente 10 anni dopo), Connell ci presenta suo marito che, proprio come lei, è profondamente solo, perso nelle voragini che ha creato fra sé e gli altri, ingabbiato nel ruolo che si è cucito addosso...ma alla lunga, tutta questa rigidità, questa sorta di implosione, fanno male come uno starnuto trattenuto.

Connell è stato descritto come il "cronista delle anime minime"...credo non esista definizione migliore.
Un autore dalla vita ritirata, molto solitaria, assolutamente da riscoprire.
Uno capace di dare voce ai silenzi che s'insinuano all'interno di una famiglia.
Un autore che sa dipingere, con piccole e precisissime pennellate, un quadro tristissimo, che potremmo intitolare: "il non sapere di essere infelici".

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Commenti

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Che fantasia ha il nostro autore!...Cara Antonella, leggendo il tuo commento mi pare di capire che Mr Bridge sia come libro molto simile a Mrs Bridge, a questo punto, non era meglio fare un ritratto più ampio e dare alle stampe "I Bridge"?...ovviamente è una battuta, non metto becco sulle scelte di Connell. Però, questa attesa di 10 anni tra uno e l'altro mi da proprio la sensazione di un autore che, non sapendo più che storia inventarsi, riscalda la minestra dei Bridge. Non credo proprio che lo leggerò, anzi, sarà tanto se riuscirò a "finire" la moglie, Mrs Bridge.
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