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Salvare le ossa
 
Salvare le ossa 2018-06-27 13:40:08 Chiara77
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    27 Giugno, 2018
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Sangue, sudore e lacrime

E' un romanzo denso di contrasti “Salvare le ossa” di Jesmyn Ward; duro e crudele come uno schiaffo preso in piena faccia.
Siamo lontanissimi dalla corrente minimalista che caratterizzava i vari libri che ultimamente ho letto provenienti dagli Stati Uniti. Qui emerge una ben definita umanità che non ha niente dell' “americano medio” descritto da una Strout o da un John E. Williams. A partire dall'ambientazione geografica: dimentichiamoci delle distese coltivate a mais e soia del Midwest. Ci troviamo a Bois Sauvage, nel delta del Mississippi, pochi giorni prima dell'arrivo dell'uragano Katrina.
La voce narrante e protagonista della storia è Esch,una ragazzina di circa 14 anni che vive e si muove in un mondo prevalentemente maschile.
Esch ha tre fratelli, due poco più grandi di lei, Randall e Skeetah, ed uno più piccolo, Junior, per dare alla luce il quale la mamma è purtroppo morta. Il padre è un alcolizzato, forse distrutto dal dolore per la perdita della moglie, che non sa prendersi cura dei propri figli.
Il romanzo si caratterizza per i forti contrasti che lo animano e che danno vita ad una narrazione straordinaria ma allo stesso tempo scioccante e violenta.
La ragazzina, Esch, vive in un contesto socio-economico di privazioni. A livello affettivo è ancora ben aperta la ferita per la morte della madre; Esch è molto legata ai fratelli ed ha un bellissimo rapporto con tutti e tre ma ha una concezione dell'amore fra un uomo e una donna del tutto distorta: fa sesso con chiunque glielo chieda e si invaghisce di un ragazzo che la usa a suo piacimento, che non la guarda mai negli occhi, che la considera solo una debole femmina da sfruttare. Lo sciocco ragazzo non riesce a comprendere che la sua è una visione miope ed ottusa, che invece sia Esch, sia le femmine in generale possono tirare fuori una forza devastante come un uragano.

“«Qualsiasi cane dopo un parto del genere è meno forte di prima. Anche se non te ne accorgi. A un animale toglie un bel po' di forze allattare e star dietro ai piccoli in quel modo. E' il prezzo di essere femmina». Finalmente mi lancia un'occhiata, che mi scivola addosso come se fossi di vetro.
Skeetah scoppia a ridere. Sembra che la risata gli squarci la gola.
«Scherzi? E' proprio quando diventano più forti. Hanno qualcuno da proteggere». Si gira a guardarmi anche lui, e continuo a sentirmi addosso il suo sguardo anche quando ormai ha distolto gli occhi. «E' quello che gli dà forza».

Dicevo, un romanzo che mi ha colpita per i forti contrasti che vi sono celati. Esch conosce la mitologia classica e si immedesima in Medea, però non è in grado di andare in un consultorio per farsi prescrivere un anticoncezionale. La voce narrante si esprime con un linguaggio aulico, denso di metafore e bellissime descrizioni che lasciano pieni di ammirazione. La realtà in cui la protagonista ed i suoi fratelli si ritrovano a vivere è caratterizzata invece dalla violenza, dalla sofferenza e dalla lotta per non soccombere. In questo contesto ciò che verrebbe più naturale è piangere, ma anche il pianto è un lusso che agli abitanti della Fossa non è concesso fino in fondo.

“Cosa piangete a fare? Smettetela di piangere. Piangere non cambia niente. Ma noi non avevamo mai smesso di piangere. Solo, lo facevamo in silenzio. Ci andavamo a nascondere. Avevo imparato a piangere senza quasi versare lacrime, ingoiando l'acqua calda e salata e sentendola scorrere giù per la gola. Non potevamo fare altro. E così ingoio, aguzzo gli occhi tra le lacrime e mi metto a correre.”

Anche il legame fortissimo tra Skeetah e il proprio cane non ha niente di ordinario e comune: infatti China, il cane di Skeetah, è un cane da combattimento, che con il sangue e la violenza ha un rapporto di familiarità.
Infine, come non notare il contrasto tra la natura benigna che offre riparo e protezione attraverso i boschi e l'acqua della Fossa e la natura distruttrice e devastante incarnata nella furia dell'uragano Katrina. Anche lei, guarda caso, una femmina.

In conclusione, un romanzo che lascia il segno; una di quelle letture che, pur non propriamente piacevoli, si ricordano per anni per la loro potenza.
In particolare, rimarranno impresse le tre entità femminili: Esch, il cane China e l'uragano Katrina, apparentemente deboli e sottovalutate da un mondo dominato da maschi, che invece riusciranno ad imporre la loro forza, a volte una forza devastante e distruttiva, a volte invece una forza in grado di portare vita, e salvezza.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Ottimo commento, Chiara. Sono contento che il romanzo ti sia piaciuto. Al prossimo libro della trilogia, allora.
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
28 Giugno, 2018
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Grazie Giulio. Sì, mi è piaciuto molto, è un romanzo veramente notevole ! Certo, non vedo l'ora di leggere il prossimo della trilogia.
lapis
30 Giugno, 2018
Ultimo aggiornamento:
30 Giugno, 2018
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Davvero un'ottima recensione,Chiara. Questo romanzo mi attende sullo scaffale, ma ti confesserò che me ne ero fatta un'idea un po' diversa. Il tuo commento mi è quindi utilissimo per affrontare la lettura. Grazie.
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
01 Luglio, 2018
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Ciao Manuela, grazie per aver letto la mia recensione: adesso attendo la tua. Buona lettura!
Cari saluti,
Chiara
4 risultati - visualizzati 1 - 4

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