Dettagli Recensione
Il sapore immortale delle parole
…Era il tempo migliore, e il tempo peggiore. La stagione della saggezza e la stagione della follia, l’ epoca della fede e l’ epoca della incredulità; il periodo della luce e il periodo delle tenebre, la primavera della speranza e l’ inverno della disperazione. Avevamo tutto dinanzi a noi, non avevamo nulla dinanzi a noi….
Questa è la rappresentazione di una amicizia e di un amore sconfinati, che parlano una lingua comune, in grado di inventare delle storie da raccontare, ponendo, grazie alle parole, una distanza tra i protagonisti e quello che li circonda, un incantesimo che niente potrà spezzare.
È un legame forte quello tra Elisabeth, trentaduenne docente di arte a tempo determinato presso una università londinese e Daniel, centenario ex vicino di casa omosessuale alle cui cure è stata affidata dalla madre sin da bambina e con il quale è sbocciata una affinità che esula i confini spazio-temporali.
Oggi Daniel giace in un letto di una clinica, al limite della vita, ed Elisabeth dopo anni ritorna al paese natale per salutarlo, vegliarlo, condividere con lui i pochi momenti rimasti.
Ma questa è anche una storia di divisione, scritta all’ indomani del voto sulla Brexit che riporta il Regno Unito ad uno stato di isolamento decadente, imponendo e ponendo limiti e confini, un paese in mille pezzi in un’ epoca in cui ogni dialogo è finito, e la gente si dice delle cose e basta.
Amore, poesia, sogni, speranza, condivisione, parole sulle quali costruire una storia immortale, al contrario odio, silenzio, barriere, violenza fisica e verbale, ignoranza. Un sogno all’ interno di un incubo e viceversa.
Il tratto narrativo cavalcato vive la relazione tra Elisabeth e Daniel nella propria essenza, alimentata dai racconti che lei continua a leggere a lui dormiente, ricordando i momenti infiniti di dolcezza condivisa. Un dialogo imperituro, il riuscire ad inventare cose utili, divertenti, perspicaci e gentili, la forza smisurata del potere delle parole ed il sapere diventare altri.
Un rapporto fondato sui libri, indispensabile lettura del mondo, su esperienze e passioni comuni ( Pauline Boty, pittrice appartenente al movimento della Pop Art negli anni ‘60 )
Lo sguardo di Daniel passa dalla morte alla vita e dalla vita alla morte mentre continua a dormire, ma c’è qualcosa che ancora lo tiene in vita. Frammenti di conversazioni immaginarie, ricordi, scene lontane ma ancora vivide, perché …’nessuno sapeva parlare come Daniel e nessuno sapeva non parlare come Daniel “…
È possibile innamorarsi …” non di una persona ma dei suoi occhi e del modo in cui due occhi che non sono i tuoi ti permettono di vedere dove sei e chi sei..”. Alla fine quello che conta è…” la speranza che le persone che ci amano e che ci conoscono almeno un po’ ci avranno visti davvero per quello che siamo “…., anche se …” nella natura umana è radicato il non vedere cose che succedono proprio davanti ai nostri occhi “….
Le parole hanno generato magia ed incanto, Elisabeth si chiede chi sia realmente, a cosa serve un passaporto, quali le distanze, Daniel è un cittadino europeo e lei è semplicemente una persona che legge perché c’è sempre una storia da raccontare.
Primo romanzo di una tetralogia ispirata alle quattro stagioni, “ Autunno “ è un testo frammentario, che insegue brusii lontani ed interiorità sconfinate, in una alternanza di realtà e illusione, monologhi musicali, voci del silenzio e dialoghi del presente, con una forte vena poetica ma anche una precisa connotazione politica ed una critica alle storture di un popolo e di una classe dirigente che paiono avere smarrito quel senso dell’ essere così bene rappresentato e delimitato dalla forza includente e sterminata delle parole e dei racconti, veri e soli elementi di identificazione e condivisione.
Commenti
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |
Ordina
|
6 risultati - visualizzati 1 - 6 |