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More "Less" for all...
Arthur Less è un uomo che fugge.
Fugge dalla perdita del fidanzato (che si sposa con un altro), dal fallimento del suo ultimo romanzo (che nessuno vuole pubblicare), dal suo cinquantesimo compleanno (che lo terrorizza), ma più di ogni altra cosa fugge da se stesso...
Alle soglie della mezza età, non si sente ancora pronto a lasciar andare la giovinezza e quindi scappa, corre lontano per non farsi raggiungere dalla vecchiaia e dalla solitudine.
Ma si sa, puoi anche girare mezzo mondo, prendere aerei, attraversare città, deserti e tempeste di sabbia, alla fine, il "tempo" ti troverà, ovunque tu sia...e insieme ad esso anche tutti i problemi che pensavi di aver seminato.
Arthur Less è un novello Peter Pan, incapace di crescere, inadeguato, imbranato, un po' vigliacco...
La sua adorabile goffaggine, insieme ad una narrazione lieve ed ironica e ad un finale riuscitissimo, mi hanno conquistata e mi hanno fatto superare fasi della lettura piuttosto noiose.
Perché lo ammetto, questo tipo di romanzo un po' rocambolesco, non è esattamente nelle mie corde, ma sono comunque contenta di averlo letto, di aver fatto la conoscenza di questo personaggio così imperfetto, così ingenuamente inconsapevole di ciò che gli sta intorno, da riuscire a trasformare la tragedia in commedia, ogni volta.
È un perdente che alla fine vince sempre.
Questo libro, nella sua leggerezza, è un viaggio alla ricerca di se stessi, un voler dimostrare che possiamo vivere anche senza il nostro "abito blu con la fodera fucsia", quello in cui ci sentiamo sicuri, quello che ci protegge e ci identifica, e dentro il quale spesso ci nascondiamo.
Togliamoci i nostri abiti blu, spogliamoci delle nostre paure e del nostro senso di inadeguatezza, e teniamoci la nostra spontaneità, il candore con cui guardare il mondo e la capacità di amare...
E infatti questo è anche un libro sull'amore, sull'eterna diatriba tra passione bruciante e quotidianità...
"Cos'è l'amore? Una cosa buona e cara? Oppure fuoco e fiamme?"
O forse "il trucco sta nel non innamorarsi"?
Premio Pulitzer 2018, con questa motivazione: " Un libro generoso, musicale nella prosa e ampio in struttura e portata, sul diventare grandi e sulla natura essenziale dell'amore".
Sottoscrivo, ma, ad onor del vero, io preferisco il Greer de "La storia di un matrimonio", più intenso e profondo.
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Non è il Greer che preferisco.
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