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Colpisci il tuo cuore
 
Colpisci il tuo cuore 2018-05-11 11:27:58 Vincenzo1972
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Vincenzo1972 Opinione inserita da Vincenzo1972    11 Mag, 2018
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Specchio, specchio delle mie brame..

.. chi è la più bella del reame?

La perfida regina di Biancaneve è un docile agnellino se paragonata a Marie: bella, bellissima, è la reginetta del liceo, invidiata dalle sue coetanee ed ambita da tutti i ragazzi.
E Marie si nutre di tale venerazione: la sua vanità è pari solo al compiacimento che prova quando col suo atteggiamento provoca rancore e gelosia, non si accontenta di essere ammirata ma si sente appagata solo quando vede la stizza negli occhi di chi la osserva e si crogiola nella loro consapevolezza di inferiorità.
"Alle feste le piaceva che i ragazzi avessero occhi solo per lei, stava sempre attenta a non dare l'idea di preferirne uno agli altri - che se ne stessero pure tutti lì, pallidi per l'angoscia di non essere scelti. Quale piacere immenso nell'essere cento volte respirata, mille volte desiderata, e mai colta!"

E' in estasi Marie quando Olivier, figlio ed erede del farmacista di città, la prende in moglie: lui è follemente innamorato, lei ha il cuore che trabocca di gioia al pensiero delle sue amiche che si roderanno l'anima vedendola raggiante al braccio di quell'uomo.
Peccato però che Marie rimanga incinta prima del matrimonio e le famiglie decidano di festeggiare l'unione dei due in modo più riservato ed intimo, lasciando sfumare così il sogno di Marie che già pregustava il suo ruolo da protagonista in una festa sfarzosa in cui tutti i riflettori sarebbero stati puntati su di lei.
Il colpo di grazia arriva poi con la nascita della primogenita, Diane, che sin dal primo momento magnetizza a sè con la sua candida bellezza gli sguardi e l'attenzione di tutti, papà, nonni, amici, tutti tranne Marie, sua madre.
La bimba cresce nella più assoluta indifferenza da parte di sua madre che si limita ad assolvere i suoi obblighi di mamma senza la minima dimostrazione di amore verso la piccola Diane, come se col cordone ombelicale fosse stato reciso anche il loro legame di sangue, sostituito piuttosto da un sentimento di disprezzo e bieca gelosia.
La situazione non migliora con la nascita del fratellino pochi anni dopo e diventa insostenibile con l'arrivo della sorellina Celia, verso cui Marie sembra convogliare tutto quell'affetto negato alla sorella maggiore, instaurando un rapporto iperprotettivo, esasperatamente ossessivo.
Non ci sono alternative per Diane, l'unico modo per rimanere lucida e non cadere nel baratro della follia è fuggire, allontanarsi da casa e dalla sua famiglia per dedicarsi, corpo e anima sarebbe il caso di dire, alla sua grande passione: la cardiologia, lo studio del cuore, l'organo forse più misterioso del nostro corpo, sin dall'antichità considerato dimora dell'anima e dell'intelletto:
"Colpisci il tuo cuore, è là che il genio risiede", dice Alfred de Musset in uno dei suoi versi.
E Diane, che sin da piccola mostrava spiccata intelligenza pari solo alla sua grazia, non avrà alcuna difficoltà a raggiungere ottimi risultati durante la sua carriera universitaria.
Ancora una volta, però, qualcuno cercherà di strapparle il cuore, di colpirla là dove fa più male, facendo riemergere quelle paure, quel senso di rabbia e sdegno verso chi tradisce la sua fiducia ed amicizia a favore del proprio egoistico interesse.

'Colpisci il tuo cuore', ultimo romanzo della prolifica scrittrice belga Amelie Nothomb, riprende in chiave moderna e decisamente 'dark' la favola di Biancaneve.
Le analogie sono tante, alcune più evidenti altre meno: dalla candida innocenza di Diane che cerca in tutti i modi di giustificare e comprendere l'assurda gelosia della madre, sperando sino alla fine di conquistare il suo affetto, all'atteggiamento freddo e disturbato della 'regina' Marie che da una parte entra in competizione con Diane e dall'altra cerca di 'plasmare' la sorella a sua immagine e somiglianza, quasi fosse una sorta di protuberanza uterina.
Ed ancora il padre di Diane, Olivier, completamente succube dalla bellezza della regina, incapace persino di intuire il disagio della figlia e la vessazione psicologica che sta subendo ad opera della madre, una vera e propria violenza perpetrata tra le mura del focolare domestico con un epilogo fin troppo roseo se paragonato a quello dei più recenti casi di cronaca nera: innegabile infatti che l'equilibrio mentale, l'assennatezza e la tolleranza con cui Diane, sin da piccola, reagisce al comportamento della madre siano credibili solo in una realtà da 'favola'.
Una favola per adulti: non un racconto della buonanotte per bambini, bensì un messaggio forte ed esplicito per destare la sensibilità di noi 'grandi' sulla tossicità di un sentimento come la gelosia e l'invidia.

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