Dettagli Recensione
Visionario ma freddo.
L’invenzione di Moriel letta nell’edizione di SUR con la nuova traduzione della Lazzarato. Bellissima copertina come spesso accade con le edizioni di questa casa editrice (SUR).
Definito il libro perfetto da un’autorità come Borges, notoriamente amico fraterno di Casares, ha suscitato in me grosse aspettative e curiosità. Purtroppo devo affermare che sono rimasto deluso e alquanto insoddisfatto.
Il romanzo, o forse racconto lungo data la sua brevità, ha una trama sicuramente nuova e visionaria considerando l’epoca in cui è stato scritto; inoltre riesce a creare un immaginario vario e pieno di fantasia ma purtroppo, lascia ben poco al lettore in quanto a coinvolgimento nella storia o ad empatia verso i personaggi. Questi sono trattati tutti in maniera superficiale, senza scavare a fondo o senza nemmeno approcciare un profilo caratteriale di ognuno di essi; basti pensare alla figura del protagonista fuggiasco sul quale non si sa nulla se non del suo innamoramento e senza parlare dell’altro protagonista quello del titolo, Morel, a riguardo del quale sappiamo pochissimo e pochissimo ci verrà svelato. Probabilmente queste erano le intenzioni dell’autore, il quale in puro stile argentino, prendere alla larga un’idea per trasfigurarla in lettere e farle trovare la propria strada senza troppe costrizioni.
Non voglio raccontare molto altro altrimenti si rischia di svelare troppo la trama, dico solo che come libro in se non è il capolavoro di cui si legge in giro ma come idea e come riscontro nella finzione e nella realtà di 70 anni dopo ha avuto sicuramente successo.
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