Dettagli Recensione

 
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino
 
Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino 2018-04-26 17:10:49 Giovannino
Voto medio 
 
2.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
Giovannino Opinione inserita da Giovannino    26 Aprile, 2018
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Prigionieri dell'eroina.

Ho acquistato questo libro ben sapendo che si trattasse di una lettura che di norma si fa in età adolescenziale, non perché sia qualitativamente mediocre o perché la scrittura non sia all’altezza (anche se devo dire che, almeno per la versione che ho trovato io, la traduzione è senza dubbio da migliorare) ma semplicemente perché dopo i 20 anni certi temi iniziano ad essere triti e ritriti e la lettura non è più coinvolgente e scorrevole come dovrebbe essere.
Il libro, come molti sapranno, parla della storia di Christiane F. (protagonista e scrittrice) che racconta in questa autobiografia la sua adolescenza passata tra i posti più squallidi di Berlino prostituendosi e rubando per procurarsi l’eroina. Il racconto inizia dall’infanzia, descrivendo accuratamente la difficile crescita con i genitori, che poi si separeranno, e la sorella. Sicuramente il periodo più buio di Christiane è quello che va dai 14 ai 17 anni, quando dopo aver provato tutte le droghe leggere, insieme ai suoi amici e al suo amato Detlef decide di provare l’eroina, che diventerà la sua prigione. Il baratro in cui entra sembra non avere fine e dopo aver provato invano per due volte la disintossicazione la nostra giovane protagonista finisce per prostituirsi, prima da sola e poi con Detlef, per procurarsi i soldi per la droga.
Il libro è scritto in maniera scorrevole e chiara, spesso vengono usati slang e modi di dire tipici dei giovani di quel tempo, inoltre il racconto è spesso intramezzato da racconti di personaggi collaterali al racconto (il padre, la madre, gli assistenti sociali, etc) che ci aiutano a capire meglio la situazione.
Purtroppo come detto all’inizio a lungo andare il libro è sembrato “già visto”, forse anche perché già ne avevo letti diversi sul genere, penso ad esempio a La scimmia sulla schiena di William Burroughs, un vero capolavoro del genere.
In conclusione un libro piacevole ma che un pò anche per mie “colpe” ho apprezzo solo a metà.

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Commenti

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Matelda
26 Aprile, 2018
Ultimo aggiornamento:
26 Aprile, 2018
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Mi dispiace davvero che tu non abbia apprezzato questo libro. Ripensaci e rileggilo , per favore.. Ho visto che hai al tuo attivo tante recensioni interessanti ed acute.
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