Dettagli Recensione
Autenticità personale ed amorosa
Una giovane donna, Marie, una vita matrimoniale sicura, certa, ovvia, un marito che ama, Jean, e dal quale è riamata, l’ unico uomo al mondo, sempre vicino a lei senza vedere niente, mentre la sua vita è attraversata dalla dolcezza e dal calore delle cose famigliari e da una domanda ricorrente ….“ La felicità, la felicità, che cosa è la felicità? “….
Poi un giorno, nella calura estiva di una spiaggia deserta, la vista di un giovane dalle spalle sottili, nervose, abbronzate, uno sconosciuto, una realtà da indovinare, afferrare e soggettivare ed un mondo nuovo, un desiderio necessario ed inevitabile, senza possibili vie di fuga.
Dentro di se’ lacerazione e duplicità evidenti, il progressivo ritorno ad uno stato di spensierata giovinezza e di soave indefinitezza, per provare la ricchezza e la sincerità del silenzio in cui ogni cosa è vissuta e condivisa senza che vi sia niente da dire, se non un giovane ed intatto desiderio animale.
Tutto parrebbe solo un sogno o una grande beffa per ritornare alle dolci abitudini di sempre, un marito, una moglie, una casa, azioni sospese e ritrovate di una vita lenta e risoluta.
Ed allora lacrime strane ed amare di una Marie esausta, lentamente consumata da un ideale, immersa in cose e sentimenti ora a confronto, lei che non ha mai amato il lusso ed i ricevimenti, non ha vere amiche e non crede alla felicità.
Ripensa a se’ sedicenne, alta, bella, snella, spigliata, rallegrata da gioia e salute, ebbra di vita, piena di coraggio, oggi nessuna aspettativa evidente, solo un cuore di nuovo gonfio d’ amore che si apre ad un desiderio siffatto : “ Marie aspetta Marie “.
Una donna riconsegnata al gusto della vita, che riassapora odori, rumori, sapori, non più assorbita da un unico amore ma aperta a tutti gli amori possibili.
Ma vivere diverse passioni significa anche sopportare più lacerazioni in un crescendo di solitudine, sopraffatti da un dolore profondo ed in compagnia del mistero della propria vita, tutto il resto si insinua lentamente lasciando una traccia.
Marie è sospesa tra le ceneri domestiche che ancora la scaldano e questa “ cosa “ nuova ancora innominata mentre il suo sguardo ansioso e palpitante insegue un treno senza volto.
Una duplicità che è sia immersione in un flusso passionale in cui nulla rievoca le ore condivise e potrebbe essere considerato l’ atteggiamento di una coppia di amanti senza futuro, sia il rimanere con un marito che ormai ama di un affetto che non esclude la carne ed il desiderio, ma che potrebbe esprime indifferenza, o semplice fratellanza.
In lei un’ unica certezza, una solitudine attiva e l’ appartenenza al mondo intero ed alla … “ grazia di vivere sulla terra “…
E tra le varie espressioni di bellezza una e’ la sua preferita a rappresentare un amore vissuto non …. “nel momento in cui nasce ed in cui muore, ma nel momento in cui vive “….
Un romanzo pubblicato nel 1943 ( con il titolo di “ Alla ricerca di Marie “ ) intriso di attesa e ricordi, suspance psicologica e ricerca estetica, ma anche legato alla oggettività e bellezza delle cose e degli oggetti che la protagonista ama toccare con mano, condividendo essenzialità e desiderio.
Un evidente indirizzo proustiano nell’ idea del racconto, una ricerca di identità attraverso il ricordo e la profondità di un se’ smarrito negli anni, una vita sicura ed onestamente assopita, per riaccendere la miccia di una possibile sofferenza nell’ estasi sentimentale e sessuale del momento.
Un personaggio positivo ed ottimista, Marie, sovente circondato da negatività e dissolutezza ( la sorella Claude ), che si oppone fermamente all’ idea del suicidio e compie una precisa scelta di vita, il recupero del passato ed una apertura al mondo che ne giustifichi l’ effluvio vitale.
Indicazioni utili
Commenti
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |
Ordina
|
2 risultati - visualizzati 1 - 2 |