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La panne
 
La panne 2018-04-21 05:11:22 siti
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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Piacevolezza 
 
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siti Opinione inserita da siti    21 Aprile, 2018
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La giustizia in pensione

Nella forma breve del racconto che raggiunge le vette della perfezione espressa in sintesi, Dürrenmatt è capace di dare vita ad una precisa poetica, non solo quella legata al tema suo più caro e ricorrente, la giustizia appunto, ma anche ad una precisa idea di letteratura, regalandoci al contempo un’amara riflessione sulla vita e sul caos che la domina.
Lo scritto rapisce subito il lettore con la riflessione iniziale sulla scrittura ancora possibile, sulle storie che ha senso ancora raccontare, laddove l’autore non volesse attingere ai filoni che tradizionalmente vengono percorsi e calcati. È possibile una storia trascendendo il racconto con allegata generalizzazione lirica del proprio Io? insomma quando uno scrittore non vuole parlare di sé allora non c’è più nulla da raccontare? O è ancora possibile farlo e con fatica, facendo emergere un “mondo di panne”?
L’avvio narrativo è infatti rappresentato proprio da una panne che obbliga il commesso viaggiatore Traps a fare una sosta involontaria lungo il tragitto della sua vita, una sorta di deviazione standard. Si ritrova ospite di un vecchio giudice che con altri tre amici, tra pasti luculliani e robuste bevute, è solito trascorrere le serate inscenando celebri processi della storia in pieno ossequio al cerimoniale, alla dottrina, ai codici, con l’unica variante che concede alla giustizia pubblica di trasformarsi in giustizia privata con intento puramente ludico e introducendo la pena di morte…
Traps così, in un crescendo di rivelazioni, si ritrova ad assolvere pienamente il ruolo di imputato con a carico un’accusa di omicidio. “Il giuoco minaccia di divenire realtà” … ora è possibile far trionfare la giustizia. In un climax ascendente sempre più teso il lettore è catapultato verso la sentenza mentre registra in Traps una metamorfosi che dal divertito stupore iniziale lo conduce al pieno assolvimento del suo compito del perfetto imputato: egli ha certo una colpa, non era affatto consapevole, e solo in virtù di essa e della relativa idea di giustizia può avviarsi alla giusta espiazione capace di infondere senso al suo vissuto.
Magistrale racconto che cova nell’assurdo il caos della vita.

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Commenti

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Sempre bello Durrenmatt e sempre interessanti le tue considerazioni, Laura!
Grazie per il bel commento.
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siti
21 Aprile, 2018
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Grazie Manuela, troppo gentile.
Come ti ho scritto di là! Interessantissimo! :)
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siti
21 Aprile, 2018
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Grazie cara.
Ciao Laura, ottima proposta di lettura. Ricordo che Dürrenmatt fece di questo racconto un adattamento teatrale, da cui Ettore Scola negli anni 70 trasse un bel film, "La serata più bella della mia vita", con Alberto Sordi e i grandi vecchi del cinema francese Michel Simon, Charles Vanel, Claude Dauphin e Pierre Brasseur.
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siti
23 Aprile, 2018
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Grazie Manuela per averlo letto.
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siti
23 Aprile, 2018
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Grazie Giulio, sì sapevo ma non ho mai visto la trasposizione cinematografica.
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