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RESISTERE ALLA VITA
Non nascondo che mentre scrivo di questo lungo e incredibile romanzo ho un nodo alla gola che non va via perché la storia di Jude e dei suoi fedelissimi amici è un pugno allo stomaco, non lascia scappatoie e prima di iniziare a leggere bisogna essere consapevoli che si sarà travolti. Il titolo “Una vita come tante” o ancora meglio forse il titolo originario “A little life” è quanto di più lontano, volutamente lontano, dalla vita di Jude che arriva all’età adulta fragile e insicuro , in perenne lotta con se stesso non credendo che ci possa essere al mondo qualcuno che lo possa amare ESATTAMENTE per quello che è; dissimula, nasconde, si nasconde dietro la sua incredibile competenza di avvocato perché è lì, nelle aule di tribunale l’unico luogo dove invece emerge, è trionfo e senza scrupoli. Chi lo approccia sul mondo del lavoro non immaginerebbe minimamente della fragilità che nasconde.
Ripercorrendo tramite flashback, e tramite le voci che si alternano, l’intensa vita di Jude, conosciamo tutti i personaggi che lo accompagnano e lo sostengono nei momenti più bui; l’amore filiale, l’amore amico, l’amore profondo di un compagno, non c’è che dire è un romanzo d’Amore, ma non inteso come racconto smielato di una storia d’amore ma come celebrazione del puro sentimento dell’Amore che salva, o tenta di salvare, senza seconde e torbide motivazioni, ma al contrario sfidando tutte le più logiche motivazioni che porterebbero lontano. Jude purtroppo non si rende forse conto di quanto Amore lo circonda, perché il dolore e i segni di un passato mai passato che porta fuori a ricordarglielo, ma soprattutto dentro di se, sono troppo profondi, radicalizzati, un tumore aggressivo che resiste ad ogni terapia, alle volte sembra essere sconfitto, ma è lì latente che nel momento magari più sereno torna a bussare alla porta. E’ un romanzo di lotta, di voglia di farcela.
Lo hanno definito un romanzo bandiera del mondo gay, probabilmente perché nel romanzo è centrale la storia di un amore omosessuale, ma risulta molto riduttivo perché il fatto che Jude sia innamorato di un uomo diventa totalmente secondario, qui si racconta l’Amore senza distinzioni di sesso, Yanagihara ti trascina così prepotentemente nel racconto che il dettaglio sulle scelte sessuali dei protagonisti perde di ogni significato; quello che probabilmente può essere interessante è far avvicinare il lettore proprio al valore dell’Amore in sé senza identificazione di regole precostituite, che siano legami di sangue o scelte sessuali più o meno controverse. L’Amore vince sempre? Senza fare spoiler non reputo questo un romanzo di speranza, probabilmente questo aspetto è uno di quelli che lo rende maggiormente interessante, più reale da un certo punto di vista (anche se spero vivamente che la realtà sia un po’ meno dura) perché non c’è il tentativo forzato di voler ricomporre un puzzle, ma si lascia andare la storia semplicemente come deve andare.
E’ difficile scrivere un romanzo così lungo e mantenere l’attenzione e la passione del lettore costante per tutto il viaggio, ma Yanagihara qui ci riesce benissimo. L’ho amato e tanto e lo consiglio fortemente quando si ha l’animo giusto per affrontarlo.
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Spero di essere riuscita a risponderti.
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