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Festa di fiele
Lucidiamo ogni superficie con ambizione ed egoismo. Facciamo risplendere ogni specchio di frivoli desideri. Accordiamo gli strumenti della cattiveria. Perché qui, in casa Kampf, c’è un ballo da allestire!
Quello che colpisce di questo racconto di Iréne Nèmirovsky è, prima di tutto, la totale assenza di sentimenti positivi. L’autrice prende il suo pennello di parole e, con tratti brevi, delicati ma incisivi, tratteggia scene di vita di una famiglia parigina di inizio secolo, quella stessa quotidianità e quello stesso presente da lei stessa vissuto e conosciuto. E lo fa senza abbellimenti, senza pietà, senza veli. Poche immagini capaci di condensare e restituire tutte le emozioni, i rancori, le meschinità di una società che appare più ambiziosa e vuota che mai, dove nemmeno i rapporti familiari sono capaci di tenerezza, piegati dalla smania di successo e dall’egoismo.
Un ballo.
Per Rosine Kampf quel ballo è l’occasione per consacrare la sua nuova condizione economica e, dopo tanti anni di miseria e grigiore, sentirsi finalmente parte di quel mondo luccicante sognato solo da lontano. Sfoggiare lusso, vestiti, gioielli. E, soprattutto, essere ammirata - invidiata dalle donne e corteggiata dagli uomini. Protagonista finalmente sulla scena del successo che merita di conquistare.
Per la figlia Antoinette, invece, quel ballo significherebbe l’ingresso alla vita, quella vita che scalpita per iniziare. Perché quattordici anni non è più l’età per dormire come i fanciulli, ma per indossare un abito spettacolare, sfoggiare le proprie rosee gote, danzare musiche inebrianti. Ed essere ammirata da un giovane amore. Protagonista finalmente sulla scena della vita che merita di vivere.
È così che un ballo si può trasformare nell’occasione per far emergere quel ribollire sotterraneo di tensioni, gelosie e rabbia. Vietare ad Antoinette di partecipare al ballo diventa una forma di subdola vendetta verso quella ragazzina, colpevole di avere qualcosa che non si può comprare, la giovinezza. E altrettanto feroce sarà il gesto di ribellione di Antoinette, capace di una crudeltà ancor più fredda e implacabile.
Una semplice circostanza, apparentemente banale e priva di significato, diviene la cartina al tornasole capace di svelare non solo la rivalità tra le due protagoniste, ma anche un ritratto spietato e beffardo della società dell’epoca, dominata dalla brama di notorietà, ricchezza, apparenza. E che per questo si rivela a tratti così tristemente e spaventosamente simile alla realtà che ci circonda.
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Commenti
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Grazie!
Fede
Grazie per l'attenzione, Laura!
Non posso far altro a questo punto di leggere qualcos'altro.
Ti ringrazio di cuore per avermi letto e commentato.
Un abbraccio, Manu.
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Mi riprometto sempre di continuare la conoscenza della Nèmirovsky con "Suite francese", ma non mi sono ancora decisa... poveri noi, il tempo non basta mai! :(