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Tutto è possibile
 
Tutto è possibile 2018-04-07 08:34:25 Chiara77
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Chiara77 Opinione inserita da Chiara77    07 Aprile, 2018
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L'interiorità sotto la superficie

Eccomi a recensire un altro libro di Elizabeth Strout. Ormai è evidente che quest'autrice mi ha conquistata: mi piace tantissimo il suo modo di raccontare i personaggi; ciascuno con il proprio universo interiore che sfiora la vita cercando di essere compreso ed amato.
“Tutto è possibile” ricalca la struttura di “Olive Kitteridge”, ovvero si tratta di una serie di racconti che riguardano vari personaggi di una piccola comunità della provincia statunitense, tutti legati dalla figura di una protagonista. Stavolta siamo ad Amgash, in Illinois e le brevi narrazioni hanno come filo conduttore Lucy Barton, che fra l'altro ha anche un'altra particolarità: è stata la protagonista del precedente romanzo della Strout, “Mi chiamo Lucy Barton”. Ritroviamo quindi alcuni spunti narrativi già accennati nell'altro libro, entriamo nella vita di molti compaesani, parenti ed amici di Lucy Barton.
Devo ammettere che, pur stimando molto lo stile narrativo della Strout, tutto ciò mi è sembrato un pochino ripetitivo e mi ha impedito di gustare questa lettura fino in fondo.
Dopo aver amato “Olive Kitteridge” e aver molto apprezzato “Mi chiamo Lucy Barton”, sono stata letteralmente sommersa dalla piccola provincia americana e dalle storie di personaggi già raccontate nell'altro libro.
Si tratta di un romanzo delicato e profondo, con cui l'autrice ci parla ancora una volta dell'universo delle relazioni complicate che animano i vari tipi di famiglie, della solitudine, del desiderio di ogni persona di essere accolta ed ascoltata, insomma, frammenti di vita interiore ed esteriore di una multiforme umanità. Vengono inoltre riproposti alcuni temi che già erano presenti in “Mi chiamo Lucy Barton”: ad esempio la differenza fra le classi sociali ed il difficile reinserimento dei reduci di guerra nella società.
Di nuovo un romanzo profondo, intimista, bellissimo. Purtroppo anche la sensazione di averlo già letto.

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Commenti

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Ne sono incuriosito. "Mi chiamo Lucy Barton" m'è piaciuto molto.
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
07 Aprile, 2018
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Sicuramente te lo consiglio, Emilio. Sarebbe anche interessante leggere la tua opinione poi.
Ciao Chiara. Lo sto leggendo anch'io proprio in questi giorni e devo dire che, anche questa volta, mi ritrovo nelle tue parole. Lo stile della Strout però mi incanta sempre!
Un caro saluto,
Manuela
In risposta ad un precedente commento
Chiara77
08 Aprile, 2018
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Ciao Manuela, aspetto la tua opinione allora! Il libro è bello e la Strout non si discute, forse per me è stato un errore leggere "Mi chiamo Lucy Burton " e questo quasi uno di seguito all'altro.
Un caro saluto anche a te
Chiara
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