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Treno di notte per Lisbona
 
Treno di notte per Lisbona 2018-04-06 18:03:06 enricocaramuscio
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enricocaramuscio Opinione inserita da enricocaramuscio    06 Aprile, 2018
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Un romanzo nel romanzo

"Se l'indomani Lisbona non fosse stata immersa in quella luce d'incanto, pensò in seguito Gregorius, le cose forse avrebbero preso tutta un'altra piega. Forse sarebbe andato all'aeroporto e si sarebbe imbarcato sul primo volo per Berna. Ma la luce impediva ogni tentativo di tornare sui propri passi. La sua radianza aveva il potere di rendere il passato qualcosa di remoto, pressoché irreale, e davanti a quello splendore la volontà perdeva ogni ombra gettata dal passato e non restava che procedere verso il futuro, quale che fosse. Berna con i suoi fiocchi di neve era lontana mille miglia e Gregorius stentava a credere che fossero trascorsi solo tre giorni da quando si era imbattuto nell'enigmatica portoghese sul ponte di Kirchenfeld." Portugais. Come può una semplice parola, uscita dalle labbra di una sconosciuta, ribaltare certezze, abitudini, priorità di un impostato e abitudinario professore liceale di Berna? Come può un uomo che ha dedicato la vita allo studio e all'insegnamento, trascurando l'amore, le amicizie e perfino se stesso, abbandonare di punto in bianco la propria quotidianità per seguire le tracce di un misterioso scrittore? Come può un lettore non restare affascinato da pagine che raccontano spaccati di storia lusitana, che descrivono l'incantevole bellezza di Lisbona, che esaltano la potenza della buona letteratura? Pagine che parlano d'amore, di amicizia, di forti ideali, di dittatura e di resistenza? C'è un solo modo per avere risposta a tutte queste domande: munirsi di biglietto e salire sul "Treno di notte per Lisbona" insieme al professor Raimund Gregorius per mettersi sulle tracce del dottor Amadeu Inàcio de Almeida Prado, l'orafo delle parole, il prete ateo. Insieme al protagonista ci si avventura in un lento e ammaliante viaggio tra passato e presente, in una intensa ricerca che diviene ben presto un'inevitabile ricerca di se stessi. La storia è in apparenza semplice. Dopo il singolare incontro con una fantomatica aspirante suicida, Gregorius si imbatte per caso nell'opera postuma (e unica) di uno sconosciuto scrittore portoghese. Resta talmente incantato (come del resto il lettore) dalla delicatezza della prosa, dalla profondità delle parole, dall'inevitabile empatia che il libro trasmette, da non poter fare a meno di abbandonare il suo mondo rassicurante e metodico per partire alla ricerca del tanto stimato autore. Giunto in Portogallo si renderà ben presto conto che la sua indagine sarà tutt'altro che semplice. Il tempo ormai trascorso, la riservatezza in cui Prado ha vissuto, la ritrosia di chi lo ha conosciuto a parlare della sua vita mettono continuamente il bastone tra le ruote al nostro protagonista. Tuttavia il pacato professore avrà modo di guadagnarsi la fiducia dei suoi interlocutori, di accedere ad altri scritti inediti del dottore, di togliere un po' di polvere e ragnatele dal passato e tracciare un quadro chiaro, esaustivo, sorprendente ed affascinante di Amadeu come uomo e come professionista, della sua vita, dei suoi amori e dei suoi pensieri, della storia del Portogallo e della lotta clandestina di resistenza nei confronti del regime fascista di Salazar. Pascal Mercier regala pagine di grande letteratura sia per quanto riguarda lo stile che i contenuti, con passaggi di pura poesia e riflessioni filosofiche di grande spessore che lasciano il lettore estasiato e instaurano nella sua mente pensieri profondi, portandolo ad un inevitabile faccia a faccia con la propria anima. Un libro che emoziona e fa riflettere, scritto con passione e grande sensibilità, empatico, piacevole, in cui gli scritti di Prado rappresentano il picco più alto di qualità letteraria, veri e propri romanzi nel romanzo. "Che cosa è mai quella cosa che chiamiamo solitudine, diceva, non può essere semplicemente l'assenza degli altri, si può essere soli e niente affatto abbandonati, e si può stare in mezzo alla gente e tuttavia essere soli, che cosa è dunque la solitudine?"

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Commenti

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Enrico, la tua recensione è parecchio allettante. Spero di non scandalizzarti nel dirti che non conoscevo questo autore nemmeno di nome.
Una bellissima recensione Enrico, complimenti! Mi segno anche questo!
Anch'io confermo! le acute e interessanti osservazioni mi hanno convinto, lo segno.
topodibiblioteca
07 Aprile, 2018
Ultimo aggiornamento:
07 Aprile, 2018
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Ottima recensione....probabilmente si tratta del libro che avrei voluto leggere una volta tornato dal Portogallo ma che, ahimè, non conoscevo!
Grazie a tutti. Ad essere sincero neanch'io conoscevo il libro, né tanto meno l'autore. Mi ci sono imbattuto per caso e ne sono rimasto estasiato. Lo consiglio vivamente a tutti, sono convinto che anche voi lo saprete apprezzare.
Bella segnalazione!
Grazie Laura
7 risultati - visualizzati 1 - 7

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