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L'assassino cieco
 
L'assassino cieco 2018-04-05 12:46:10 68
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    05 Aprile, 2018
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La vera voce della memoria.....

Iris, una donna ormai vecchia, sola e malata, ricorda la sorella Laura, scomparsa molti anni prima in quello che da sempre è stato ritenuto un tragico incidente. Lo fa attraverso un libro a lei attribuito, l’ unica cosa che la rende degna di essere ricordata.
Ma ciò che racconta è successo realmente? Così pare perché oggi lei rimane l’ unica superstite.
Iris e Laura, da sempre unite nella propria diversità, una madre persa in giovane età ed un padre solo ed addolorato, una profonda crisi economica con la necessità di un matrimonio riparatore e una grande passione per un uomo misterioso ad accomunarle all’ interno del viaggio di una famiglia tra le pagine della storia del novecento.
Un rimuginio intellettuale che rimescola realtà, ricordi, sogni, possibilità, personaggi consegnati alla storia ma ancora vividi, invenzioni letterarie ed un mondo parallelo all’ interno dello stesso manoscritto, un amore tracciato in un racconto fantastico per continuare a cullare il proprio sogno di vita e alimentare la fantasia del distacco da un reale alienante.
Iris ricostruisce il complesso puzzle della memoria, storia, personaggi, impressioni ed una versione dei fatti a cui non dobbiamo necessariamente credere, volutamente enigmatica, tronca, con significati negati, elusi, ovattati.
Il racconto procede spedito, con tempi che riflettono ritmi interiori, impressioni e sentimenti della protagonista alternati ad eventi storici, di cronaca nera e mondani.
Il legame tra le due sorelle ci consegna una Laura non altruista ma interessata alla essenza delle cose, da sempre una bambina difficile. La morte della madre aveva cambiato tutto, una donna più educativa che tenera, che non aveva l’ abitudine di parlare di sentimenti anche se l’ amore era presente, sepolto sotto un gran cumulo di cose.
Il prendersi cura di Laura sin da bambina genera in Iris un desiderio ambivalente di trattenerla e di lasciarla andare, mentre il padre le costringe a seguire i propri valori, ordine, obbedienza, silenzio, senza alcuna traccia di sensualità.
Iris è stanca di occuparsi della sorella, stanca della vita ad Avilion, vorrebbe entrare nell’ alta società ma sa di essere una giovane campagnola grezza, ne’ dotata di grande fascino. E’ terrorizzata dall’ idea di diventare una vecchia zitella, compatita e derisa ed in cuor suo coltiva il desiderio di viaggiare in Europa.
Ecco una soluzione a portata di mano, il matrimonio riparatore con Richard Chase, giovane ambizioso, e l’ inizio di un legame infelice, l’ ingresso in una realtà supponente e snobistica, altezzosa, invadente, avvezza alle buone maniere, interessata al potere e al denaro.
È qui che nasce un’ altra storia, il seguito della storia, e la sua condanna definitiva.
Oggi Iris è rimasta sola e riflette con gli occhi del presente, cercando di ricordare un’ emozione di qualche genere e quando sia divenuta estranea a se stessa. Allora il tempo del matrimonio l’ aveva condotta ad un freddo distacco, non sapeva niente di affari e ben poco del mondo, il suo compito era sorridere, estranea al talento di una visione d’ insieme.
Un matrimonio costruito per niente, che non era servito a se stessa ne’ a salvare suo padre, tutto quello che le restava era Laura. Si sentiva legata, imprigionata in barriere invisibili, ma durante la giovinezza il tempo scorre in altro modo, tutto si usa e si getta, buttando via i giorni pensando di potersi liberare delle cose e delle persone lasciandosele alle spalle ed ignorando l’ abitudine che esse hanno di ritornare.
Iris si sente come … “ la nonna che porta in se’ il lupo cattivo “… , da sempre ha odiato l’ inutilità dell’ espressione …” avrei dovuto “… per giustificare tutto quello che non ha fatto.
Laura è stata ufficialmente messa in ombra, entro pochi anni sarà del tutto dimenticata, Iris ne vuole conservare solo il ricordo insieme alla commemorazione di tutte le ferite sopportate e detestate.
Il ricordo serve a non dimenticare, a non ignorare, e allora ha inizio questa storia, la storia, da cui tutto ebbe inizio e che ci ha condotto si qui….

Un romanzo a più strati, porte da aprire, accessi intra e meta temporali che richiedono pazienza, ascolto, attesa. La maestria della Atwood brilla nel potere magico ed ipnotico della sua scrittura, quel sorprenderci accompagnandoci in un universo di storie e parole tanto enigmatiche quanto dosate, riuscendo in modo stupefacente a penetrare e rappresentare la profondità del reale e dell’ immaginario, il mistero della vita e dell’ animo umano.
Alcuni personaggi, non tutti, hanno una fine intelligenza includente ed un respiro sul mondo, sembrano attraversare storia e vicende calandosi nell’ essenza del proprio sentire e restituendo un esito universale, oltre qualsiasi idea di tempo e particolarismo.

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Commenti

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Gianni, una bella recensione che m'incuriosisce parecchio . Prendo subito nota : si tratta di una scrittrice assai celebre che quasi non conosco.
In risposta ad un precedente commento
68
07 Aprile, 2018
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Ciao Emilio, questa scrittrice l’ ho scoperta grazie al sito e la sto leggendo Alcune cose mi piacciono, altre meno, ma la penna è sempre notevole. Questo romanzo lo ritengo uno dei migliori, ma ho apprezzato anche i racconti “ Disordine morale “ ed uno degli ultimi, “ Per ultimo il cuore “
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