Dettagli Recensione
un intellettuale americano
Rick Gekoski pubblica con la casa editrice Bompiani Darke. Un intellettuale, maturo, ex insegnante, bibliofilo ha deciso di isolarsi dal mondo barricandosi in casa con finestre tappate e tende tirate. E’ una figura scontrosa, livorosa, con toni sociopatici, un essere inquieto ed irrisolto, impenetrabile, anche se il suo ermetismo non gli farà perdere il controllo sul proprio aspetto. Di caratura eccentrica, già come professore di letteratura all’Università, in seguito al trauma patito per la morte della moglie, accentua questo aspetto del suo temperamento.
“Sono sopraffatto dal dolore per la perdita, lo spreco, la fatuità. Non siamo anime immortali neppure in questa vita, figuriamoci nella prossima …. Ogni giorno le nostre vite emozionali sono così sopravvalutate, i nostri sentimenti così sviscerati e resi ipertrofici che non è possibile essere solo un po’ infelici, leggermente dispiaciuti, oppure tristi invece che devastati..”
Pur se dissacrante e caustica, la narrazione non è cupa. E’ un ritratto originale e cupamente divertente del dolore. Il fulcro del romanzo è infatti il rapporto che ognuno ha col dolore e sui modi in cui lo si può affrontare. Esemplare è il rapporto con Branya, la domestica bulgara, istruita dalla figlia Lucy che mostra interesse per la letteratura e vorrebbe sottrarlo all’isolamento, ma, ritenuta impertinente, perderà il posto di lavoro. Alla fine arriverà una novità nella persona di un bambino che costringerà il misantropo a rinunciare al buio e alla polvere per aprirsi alla vita.
Di questo autore americano, docente universitario, commerciante di libri, si è detto che
“è un tardivo romanziere di genio”
E il suo problematico eroe
“eterno quanto Re Lear”.
La qualità dello humour, il livello dei riferimenti letterari mostrano le raffinate predilezioni dell’autore senza appesantire la fluidità della narrazione.