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Maycomb insegna
Apro la mia recensione dicendo che non sono d'accordo nel dire che "va metti una sentinella" non è all'altezza de "Il buio oltre alla siepe". Sono due romanzi diversi ma entrambi pieni, intensi e toccanti.
In questo secondo libro troviamo la piccola Scout che è diventata la grande Jean Louise e torna a trovare il padre a Maycomb. Sono passati anni in cui la donna che vive a New York è cresciuta e ha imparato cosa significa essere adulti e con dei continui flashback ci racconta degli episodi di adolescenza, una sorta di collegamento tra Il buio oltre la siepe e il libro che stiamo leggendo. I racconti sono malinconici e ci raccontano di una Scout che quasi non vuole crescere, non vuole sapere cosa vuol dire essere una ragazza e non le interessa il mondo femminile.
Nella crescita di Jean Louise una cosa non cambia: il suo assoluto rispetto e devozione nei confronti del padre Atticus da cui ha imparato la mentalità e la determinazione.
Ne Il buio oltre la siepe abbiamo amato Atticus insieme a Scout, in Va metti una sentinella purtroppo il padre è una figura che viene quasi stravolta e il succo del romanzo, aldilà dello sfondo politico- razziale, è la crepa che si forma nel giudizio di Jean Louise.
La donna presenzia ad un consiglio cittadino in cui i partecipanti, compreso suo padre, criticano apertamente le persone di colore, usando il termine negro davanti a tutti e Atticus, silenzioso, non si oppone alle parole pesanti che vengono dette. Per Jean Louise è come uno schiaffo in faccia, un pugno nello stomaco perchè non riconosce il padre nei discorsi di questo consiglio.
Jean Louise aprirà una grandissima discussione interiore e anche un grande litigio con Atticus: come può il padre stravolgere tutto quello a cui lei ha sempre creduto ciecamente e spaccarle il cuore con il suo atteggiamento?
Le ultime pagine con il dialogo tra Scout e suo padre sono davvero travolgenti, la lotta di una donna che sostiene le sue convinzioni e un padre che in realtà semplicemente non è perfetto , la scoperta che di solito si fa già da bambini cioè che i genitori non sono degli Dei ma sono le persone che ci hanno cresciuto al meglio delle loro possibilità. Harper Lee scrive magistralmente questa parte che mi ha toccato profondamente.
Mi è dispiaciuto non poter approfondire la morte del fratello Jem, ne veniamo a conoscenza ma non ci viene detto cosa è successo, unica pecca secondo me in questo bel romanzo.