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Carne viva
 
Carne viva 2018-02-18 10:44:22 Antonella76
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    18 Febbraio, 2018
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Amore e disperazione

CARNE VIVA (Merrit Tierce)

Mentre leggevo questo romanzo mi sono chiesta ripetutamente "perché?"...perché una ragazza giovanissima, apparentemente senza problemi, con una famiglia solida alle spalle e brava negli studi, avesse deciso di prendere la sua vita e calpestarla, sfregiarla, mortificarla, svuotarla di ogni significato per poterla poi riempire di umiliazioni, di droga, di alcol, di rapporti occasionali autodegradanti e di azioni autolesionistiche.
Poi mi sono imbattuta in questa frase:

"Ma non era questione di piacere: era che alcuni tipi di dolore sono il perfetto antidoto per altri."

E ho capito.
Ho capito come, a volte, per riuscire a scacciare qualcosa che fa male, ci si debba procurare altro male, per riuscire a superare un senso di inadeguatezza, ci si voglia sentire irrimediabilmente inadeguati anche con se stessi, e per poter dare un senso ai propri fallimenti, ci si debba punire con qualunque cosa capace di annullare, annientare, disintegrare la propria dignità.
Marie fa tutto questo.
Si butta via, si svende, mortifica il suo corpo per localizzare il dolore.
È un qualcosa che ha a che fare con l'Amore e con la Disperazione.
L'amore verso Ana, sua figlia...e la disperazione di non essere all'altezza del suo ruolo.
Né come madre, né come moglie.
Subentra in lei la volontà di uccidere qualunque parte di se stessa che, inconsapevolmente, possa ancora aspettarsi qualcosa di buono da qualcuno.
O dalla vita.

Tanto degradante è la sua vita privata quanto efficiente quella lavorativa.
Marie fa la cameriera...e solo nelle tacite regole del mondo della ristorazione riesce a trovare una sua dimensione, una sorta di equilibrio.
Marie lucida forsennatamente i tavoli del locale a fine serata come se, così facendo, potesse lucidare anche la sua vita, rimetterla a posto.
E qui il libro apre il sipario su un mondo particolare, quello dei ristoranti e di tutti coloro che li popolano: dai camerieri ai cuochi, dai baristi ai lavapiatti, fino ai clienti con le loro mance con troppi zeri...ognuno con la sua storia, le sue ambizioni, i suoi vizi, il suo degrado...

Un libro spietato, sincero, lucidissimo.
Cronologicamente disordinato come a voler cercare un parallelismo con il caos interiore di Marie.
Un libro in cui la protagonista non cerca alibi per il suo comportamento, niente giustificazioni, niente scusanti.
Semplicemente c'è chi tocca il fondo...e non è mica detto che poi si possa solo risalire...c'è anche chi rimane lì.
Incastrato nelle proprie inadeguatezze.

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