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La misura della felicità
Quando apri questo libro i sensi scattano all'erta.
Dalle parole puoi percepire il frusiciare di pagine sfogliate, l'odore della carta stampata, di un buon libro, ma soprattutto, quello che riesci a percepire è l'amore per la lettura.
A.J. Fikry è il proprietario della libreria di Alice Island, un uomo che la vita ha reso scostante e scorbutico, finchè la comparsa di Maya, una bimba lasciata in libreria, non cambia tutto.
Questo libro non è privo di difetti. il tempo di narrazione scorre velocemente attraverso salti temporali che ti portano a distanza di diversi anni. Difficile vedere il progredirsi del rapporto con Maya, ma questo libro è fatto principalmente di senzazioni: non leggi di Maya che cresce, ma lo percepisci, non leggi del rapporto un po' conflittuale che spesso gli adolescenti possono avere con i genitori, ma lo percepisci, non leggi della sua straordinaria intelligenza, ma la percepisci chiaramente, non leggi della felicità in una piccola libreria, ma la percepisci e la vivi.
E così la vita di questo librario diventa importante e costellata di tante letture. Quasi un diario.
Ho amato la scelta della scrittrice che all'inizio di ogni romanzo ha inserito la recensione di un libro. Poche parole ma che ti danno il senso di tutto.
Un libro semplice dove la vita di tutti i giorni si mostra attraverso i suoi avvenimenti, sia quelli belli che quelli brutti.. In fondo la vita, quella vera, è fatta così e non sempre ti capita il lieto fine.