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La vita segreta delle mucche
 
La vita segreta delle mucche 2018-02-09 07:03:16 Bruno Elpis
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    09 Febbraio, 2018
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Le mucche inventano giochi

È uno dei titoli dei paragrafi de La vita segreta delle mucche di Rosamund Young, opera foderata con l’albero genealogico di mucche, vitelli e torelli che si sono avvicendati nella fattoria Kite’s Nest, un bell’esempio di come un allevamento sostenibile possa contrapporsi con successo alla crudeltà degli allevamenti intensivi che troppo spesso sono veri e propri lager ove i poveri capi vengono maltrattati e sono costretti a vivere in condizioni vergognose (“Ricordate che gli animali sono infelici solo quando è l’uomo a renderli tali” - W.H. Hudson).

Per notificare al mondo che non serve essere aguzzini per condurre un allevamento, dopo una prefazione che induce il lettore a leggere il resto dell’opera animato dalla compassione verso gli animali seviziati a fine di lucro, l’autrice decide di passare dalla tradizione familiare orale a quella scritta (“Tra i primi ricordi che ho ci sono i miei genitori che raccontano storie di cui sono protagonisti mucche o maiali, galline o uccelli selvatici. Spero di continuare in questo libro quanto è iniziato come tradizione orale”).

La filosofia di fondo della fattoria è improntata al rispetto dell’animale (“Trattare tutti i membri della mandria come quegli individui diversi e stimolanti che effettivamente sono”) e del suo istinto (“Sono abbastanza sicura che, quando ce n’è bisogno, i nostri animali vadano alla ricerca di quelle piante che possono aiutarli a guarire da una malattia o in caso di lesioni”), con generale fiducia nelle soluzioni naturali (“Gli animali tendono a mangiare grandi quantità di foglie di salice se hanno subito una lesione o sono feriti: una preferenza forse collegata all’origine dell’aspirina, che infatti è a base dell’acido salicilico").
Vengono riportati episodi, abitudini, eventi – spesso parti - che hanno come protagonisti gli animali domestici, sempre individuati per nome (Cuffietta) e per carattere (“Per tutta la sua lunga vita è riuscita a rivolgerci una gran quantità di domande con una vasta gamma di sguardi”).

Chiudono il libro quattro rubriche: le venti cose da sapere sulle mucche (“Le mucche sanno essere gentili”), sulle galline (“Le galline hanno bisogno di avena nella loro dieta”), sulle pecore (“Le pecore hanno la memoria molto lunga”), sui maiali (“Ai maiali piace farsi aspettare”).

Giudizio finale: biologico, zoomorfo, georgico.

Bruno Elpis

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