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In compagnia di Emily
È forse il miglior romanzo di Richard Yates, scrittore di rara maestria e uomo tormentato (alcolizzato, tabagista, con problemi di depressione). Confessò di essere riuscito a descrivere così bene le sorelle Grimes e il loro mondo perché lui stesso è una delle sorelle, la meravigliosa Emily, uno dei personaggi più riusciti e dolci e disperati che abbia avuto modo di incontrare nel mio cammino di lettore.
È sempre la famiglia il tema trattato da Yates. “Non scrivo altro che della famiglia, non c'è altro di cui scrivere” ebbe modo di puntualizzare. Dell’amara solitudine che regna all’interno di ogni famiglia, verrebbe da dire: luogo di delusioni, sogni infranti, incomprensioni. Il regno dell’infelicità. Date queste premesse può sembrare strano che il romanzo risulti godibile, a tratti addirittura splendido. Per la scrittura fine, calibrata, per le descrizioni impeccabili, e soprattutto per la capacità introspettiva che ti fa amare i personaggi. Lo sai fin dall’incipit che andrà tutto storto, ma non puoi fare a meno di andare avanti nella lettura, partecipare alle vicende, illuderti e sperare. E a volte ti sembra proprio di essere lì, in compagnia di Emily, a bere un mezzo whisky.
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Commenti
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Ho molto sentito parlare di questo autore, ma di lui non ho letto nulla. Pare che nei suoi libri ci sia un'atmosfera così : ognuno, in fondo, ha un'unica storia da raccontare.