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Bonjour tristesse
 
Bonjour tristesse 2018-01-11 10:28:47 Elena72
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Elena72 Opinione inserita da Elena72    11 Gennaio, 2018
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relazioni vuote e tristi

Aveva solo diciotto anni Françoise Sagan (1935-2004) quando, nel 1954, scrisse e pubblicò “Bonjour tristesse”, opera che le regalò il successo e la fama di personaggio “scandaloso”, un mito della letteratura francese, una donna che visse tra eccessi e solitudine. Nel suo testo la Sagan anticipò il Sessantotto dando voce al desiderio di una gioventù disillusa di una maggiore libertà di costumi e alla scelta della trasgressione come modo di vita.
Cécile, diciassettenne oziosa e viziata, trascorre le vacanze estive in una splendida villa in Costa Azzurra insieme al padre Raymond, vedovo quarantenne amante dei piaceri della vita e delle belle donne; insieme a loro c'è anche la giovane Elsa, ultima fiamma di Raymond. Caratterialmente simili e uniti da un atteggiamento complice, padre e figlia si sollazzano all’insegna di una mondanità che ricerca solo edonismo e distrazione: bagni, gite in barca, aperitivi e nottate in discoteca. Due incontri inattesi segnano una svolta nella vacanza: Cécile conosce Cyril, giovane di bell'aspetto che si invaghisce perdutamente di lei e Raymond riceve l'inaspettata visita di Anne, amica della madre di Cécile, morta quando la ragazza era ancora molto piccola. Anne è aristocratica, raffinata, discreta nell'esprimersi e nell'agire: Raymond ne resta a tal punto affascinato che le propone di sposarlo al loro rientro a Parigi. La notizia suscita in Cécile una gelosia incontrollabile che resta mascherata da risposte equivoche e atteggiamenti all'apparenza concilianti. Cécile è tormentata da sentimenti ambigui e contraddittori: pur capendo che Anne potrebbe essere un valido punto di riferimento, in lei prevale il timore di perdere le attenzioni di suo padre e le libertà di cui fin a quel momento ha potuto godere. Come evitare che Anne entri definitivamente nella loro vita? Con la complicità di Elsa e di Cyril, Cécile non esita ad ordire un piano affinché suo padre ripiombi tra le braccia della sua precedente amante e abbandoni l'idea di convolare a nozze. Il tranello funziona, la messinscena tra Cyril ed Elsa per pungere nell'orgoglio Raymond colpisce nel segno. Questi atteggiamenti superficiali ed egoisti hanno però conseguenze tragiche ed inaspettate sulla vita di Anne; quell'estate lascerà per sempre in Cécile la sensazione di una profonda tristezza.

“Bonjour tristesse” è un testo breve, costruito attraverso sequenze di tipo cinematografico tra scorci paesaggistici, pensieri della protagonista e rapidi scambi di battute. Colpisce fin dalle prime pagine per la sua atmosfera, avvolgente e sensuale: le calde giornate sulla spiaggia, il profumo dei pini, la freschezza dell'acqua. I personaggi, seppur descritti con pochi tratti, sono ben delineati. Cécile e suo padre hanno un legame ambiguo che lascia intuire un tentativo inconscio della figlia di sostituirsi alla madre defunta. Raymond e Cécile sono egocentrici ed incentrati sul soddisfacimento dei propri piaceri e desideri. Raymond è un padre dalla mentalità adolescenziale, preoccupato solo di non perdere la sua avvenenza fisica: amico e complice della figlia, la lascia vivere senza regole e senza punti di riferimento. Cécile è una figura complessa e contraddittoria: all'apparenza forte e sfrontata, in realtà fragile, profondamente insoddisfatta, desiderosa di affetti sinceri e di guide coerenti. Il ruolo di Anne risulta altrettanto interessante: inizialmente presentata come fredda e sprezzante, si rivela invece nel corso degli eventi sensibile ed insicura. La storia e i personaggi infondono nel lettore una sensazione di smarrimento e profonda malinconia.
Il testo della Sagan, che fece scalpore negli anni Cinquanta vendendo milioni di copie, è ancora oggi molto attuale: fa riflettere sull'assenza di valori della nostra società e sui difficili equilibri nelle relazioni interpersonali e familiari.

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Commenti

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Conoscevo questo titolo, ma non sapevo di che cosa parlasse il romanzo.
Grazie della bella recensione, Elena! Lo terrò presente! :)
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