Dettagli Recensione
Il coraggio di comprendere
“Aver coraggio significa sapere di essere sconfitti prima ancora di cominciare, e cominciare egualmente e arrivare sino in fondo, qualsiasi cosa succeda. È raro vincere, in questi casi, ma qualche volta succede.”
Atticus Finch è un padre di famiglia paziente e di rara sensibilità, nonché un integerrimo uomo di legge.
Un uomo di colore, Tom Robinson, viene ingiustamente accusato di violenza carnale nei confronti di una giovane ragazza bianca, e ad Atticus viene assegnata la difesa d’ufficio dell’imputato afroamericano.
Siamo in Alabama, uno degli stati più conservatori d’America, negli anni bui della Grande Depressione. Nonostante queste cupe premesse, il romanzo risulta carico dell’entusiasmo e della curiosità della piccola Scout, figlia minore di Atticus, nonché voce narrante dell’intreccio.
“Il buio oltre la siepe”, a ben vedere, è soprattutto una finestra sulla fine dell’infanzia della piccola Scout, che passerà ben presto dai pomeriggi trascorsi a giocare con il fratellino Jem e l’amico Dill all’aula di tribunale dove il padre tenterà in tutti i modi di evitare al povero Tom Robinson una fine orribile: è in questo luogo che la piccola si renderà conto, grazie alla semplice ma disarmante logica tipica dei bambini, che c’è qualcosa di profondamente ingiusto nella doppia morale di chi le sta attorno.
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L’ignoranza genera pregiudizi, i pregiudizi generano paura; le nostre paure cessano di essere tali nel momento in cui siamo disposti ad affrontarle: “Non riuscirai mai a cambiare le persone limitandoti a parlare bene, bisogna che siano loro a desiderare di imparare”.