Dettagli Recensione
una dolorosa sinfonia
Il testo di Littell immediatamente spicca per le immagini forti e a volte anche macabre che si dipanano attraverso le pagine. Detto questo non è possibile ridurlo attraverso facili 'gabbie' interpretative. L'apparente tono 'delirante' di alcuni tratti è in raltà studiato e calibrato come in una sinfonia e trova la sua giustificazione nel disegno dell'insieme. Mi sono sorpreso vedendo che nessuno ha notato le affinità tra la struttura del romanzo, diviso in parti, e la struttura di una 'Partita'di J. S. Bach (forse la poca o nulla dimestichezza che abbiamo con le manifestazioni della cultura del passato ha a che vedere con questo?). E' sufficiente fermarsi a leggere l'indice per capire l'andamento musicale del romanzo. A chi poi vi si sia addentrato, apparirà lampante il richiamo a quel genio musicale assoluto che fu Bach. Le indicazioni sono disseminate, parsimoniosamente, qua e là, ma saltano all'occhio se legate alla macro-struttura del romanzo nell'insieme. La 'Partita' in questione è quella per violino n° 2 in sol minore (BWV 1004). Si può forse dire che Bach sia stato un compositore 'casuale' o poco attento? Ecco, questo semplice dettaglio deve far comprendere quanto il romanzo sia assolutamente calibrato come un congegno perfetto. Né sfoggio di documentazione né tantomeno puro gusto dell'orrido. Così come si ascolta e si comprende la musica, allo stesso modo, gettandosi a capofitto in questo libro si ascolta una storia che ha le movenze di una sonata, di una 'Partita', alla fine della quale, forse, saremo stati in grado di comprendere un po' meglio come sia facile cedere all'inumanità più assoluta e sconvolgente